A cura di CUOA Finance (Francesco Gatto, Mirca Toniolo e Bruno Borgia) e KPMG (Manuela Grattoni e Alessandro Ragghianti)
La ricerca intende sviluppare una riflessione su alcune “leve” che potrebbero favorire uno sviluppo del Middle Market in Italia, partendo dal presupposto che il tessuto italiano è composto in assoluta prevalenza da aziende rientranti in tale segmento e che saranno obbligate ad un percorso di crescita per esser competitive sul mercato mondiale. La “leva” che viene esaminata è la crescita del management, con particolare riferimento al ruolo del CFO destinato ad assumere sempre più un ruolo “direzionale” a supporto dell’imprenditore.
Il contributo del CFO per lo sviluppo del Middle Market
Abbiamo osservato che uno dei freni alla crescita dell’impresa è rappresentato da un management non adeguato o, detto in altri termini, ancora legato a un’organizzazione interna ormai superata. Riflettendo sulle risorse chiave del management e, in particolare, nell’ambito del nostro articolo, a nostro avviso occorre effettuare una valutazione approfondita sul ruolo del CFO che potrebbe rappresentare una figura decisiva a supporto della proprietà e/o dell’amministratore delegato.
Ma cosa intendiamo, in realtà, quando parliamo di CFO? Tuttora, nell’esperienza del mercato italiano, il ruolo del CFO assume ancora una connotazione eccessivamente tecnica coincidendo, più o meno, con una figura di tipo prevalentemente contabile ed amministrativo. Al contrario, il modello di CFO a cui dovremmo tendere, sulla falsariga dell’esperienza dei paesi esteri è ben diverso: una figura sempre più manageriale e sempre meno “tecnico-operativa”. Infatti, numerose analisi e rilevazioni a livello internazionale evidenziano come le aziende in cui il ruolo del CFO assume una vera e propria dimensione manageriale con un focus strategico legato ad una chiara comprensione del business aziendale e ad una forte capacità di attuazione della strategia raggiungono poi una performance eccellente.
Tutto ciò non significa mettere in discussione le competenze contabili, finanziarie ecc.; tali competenze evidentemente sono imprescindibili ed un CFO che intenda svolgere un ruolo attivo in azienda non può certo prescindere da un robusto background tecnico. Il CFO dovrebbe pertanto, in base alle nostre ricerche, assumere una vera e propria dimensione manageriale e direzionale, con un ruolo chiave nel processo di attuazione della strategia, con una capacità di formulare in modo preciso le conseguenze finanziarie del piano strategico e di saper comunicare tali analisi in modo convincente all’imprenditore e agli altri manager funzionali. Quanto detto implica in prospettiva anche una capacità di analisi ed elaborazione dati e informazioni al fine di rilevare in modo corretto le performance e trarne indicazioni utili per orientare e supportare le scelte di business. Siamo quindi di fronte a un passaggio culturale ed organizzativo di grande impatto che chiama in causa non solo il CFO, ma anche l’imprenditore che dovrà favorire un processo evolutivo interno per l’affermazione di una figura professionale a supporto delle scelte direzionali.
La ricerca completa è disponibile su slideshare: