a cura di Francesca Chiara e Maddalena Soro *
Nell’ultimo ventennio gli studi delle neuroscienze hanno prodotto numerose scoperte innovative sul sistema nervoso centrale, rivoluzionando le conoscenze del passato e aprendo nuovi ambiti di indagine per la comprensione del funzionamento del cervello. Tra questi, particolare rilevanza assume la scoperta dell’esistenza e del ruolo dei neuroni specchio, che, a partire dagli studi di un gruppo di ricercatori dell’Università degli Studi di Parma, coordinato dal Prof. Rizzolatti e dedicato allo studio della corteccia premotoria, ha prodotto una sostanziale revisione delle funzioni attribuite al sistema motorio dell’uomo.
Questa scoperta sembra dovuta al caso: si racconta che durante un esperimento finalizzato a registrare il comportamento dei neuroni nel cervello della scimmia durante attività di prensione del cibo, accadde qualcosa di imprevisto: mentre uno sperimentatore prendeva un frutto da un cesto, la strumentazione segnalava l’attivazione di alcuni neuroni di una scimmia che osservava la scena. Come poteva essere possibile se la scimmia non si era mossa? Fino ad allora si pensava che quei neuroni si attivassero solo per funzioni motorie.
Le conoscenze del sistema motorio avevano portato la ricerca a focalizzarsi sull’analisi neurofisiologica dei movimenti più che dei comportamenti. La scoperta dei neuroni specchio consente di fare un salto nella conoscenza del cervello e di gettare le basi per indagare sui processi neurali responsabili dei rapporti fra le persone. Ciò significa mettere in luce il complesso meccanismo biologico alla base del comportamento sociale degli uomini e affermare che le aree motorie e premotorie siano coinvolte nel contribuire a una teoria della conoscenza.
Cosa può significare tutto questo per la formazione manageriale? L’interrogativo è stato approfondito nel corso del Convegno “Movimento e cervello. L’azione come potenziamento delle capacità di apprendere: l’apporto delle neuroscienze”, organizzato a Padova il 24 settembre scorso da SIOT (Società Italiana di Outdoor Training), con il patrocinio dell’Università degli Studi di Padova e della Camera di Commercio di Padova. Al centro dell’attenzione lo stretto legame tra movimento e apprendimento, ovvero tra la parte del cervello utilizzata principalmente per il movimento e le funzioni cognitive, come memoria, attenzione, processo decisione e apprendimento. Gli interventi presentati hanno permesso di mettere a fuoco il ruolo e la rilevanza delle metodologie esperienziali e, in particolare, dell’Outdoor Training, nel sostenere il processo di apprendimento individuale.
Al termine del Convegno è stato assegnato il premio “SIOT 2013” al miglior progetto Outdoor Training dell’anno all’iniziativa formativa JobLeader “L’espressione della Leadership”, realizzata dalla Fondazione CUOA, tra le prime nel panorama della formazione manageriale in Italia ad utilizzare la DanzaMovimentoTerapia.
* Docenti corso JobLeader by CUOA “L’espressione della Leadership”