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CAMPUS CAME: la formazione è strategia

* a cura di Elisa Menuzzo

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La formazione in CAME ha sempre rappresentato un’attività fondamentale nella vita aziendale, in sintonia con limprinting dell’organizzazione: un sistema-prodotto dal contenuto tecnologico avanzato, che pretende un continuo aggiornamento sui temi legati all’elettronica e all’informatica; un mercato di dimensioni mondiali, che richiede velocità e capillarità nella distribuzione del prodotto; una proprietà che ha sempre pensato che «putting people first» non fosse solo uno slogan ma un fattore distintivo del proprio business model, tanto da compiere investimenti importanti che hanno comportato un cambiamento profondo nell’organizzazione del lavoro.

Inoltre in CAME il turnover è piuttosto basso: l’età media delle persone è di 35 anni e il turnover è contenuto: per mantenere alti livelli di performance, per migliorare la produttività e fornire continui stimoli al miglioramento vengono avviate continue attività di fidelizzazione del personale.

L’impresa è un sistema complesso, vivo e in continua evoluzione, alla stregua di un organismo vivente che ha bisogno di alimentarsi. CAME ha assimilato questo concetto investendo negli anni molte energie nella formazione, sia per il personale interno sia per gli installatori, che sono i decisori chiave per l’acquisto del prodotto.

Le politiche per la formazione coprono diversi ambiti: da quella tecnica, specifica per reparto, a quella comportamentale che tenta di migliorare le prestazioni di ruoli strategici (i responsabili di funzione, i talenti, i giovani). Ognuno dei collaboratori di CAME affronta, per il proprio ruolo, una serie di incontri di formazione, alcuni di gruppo, altri individuali.

Gli esempi più significativi in questo senso sono la formazione dei talenti (che nella governance HR interna sono gli under 30 con alto potenziale) e la formazione conseguente al processo di lean transformation iniziato un paio di anni fa. Ogni anno tra i collaboratori con almeno due anni di anzianità aziendale viene selezionato un giovane con potenziale, a cui è data l’opportunità di frequentare un percorso JobLeader by CUOA, nell’ambito di interesse del ruolo che ricopre. Sul fronte lean viene seguito un approccio bottom up: è stata identificata una figura per reparto che faccia da capofila sulle metodologie lean applicabili, prima all’interno del singolo reparto per poi estenderle ai reparti adiacenti, in modo da creare una spirale positiva e coinvolgente.

Il progetto CAMPUS CAME è forse la summa di una cultura aziendale sviluppata nel tempo e che tocca anche un elemento di responsabilità sociale: negli anni il brand è stato riconosciuto non solo per le soluzioni tecnologiche, ma anche come sistema di impresa nel territorio trevigiano e non solo (dalla costituzione del nido aziendale alla reverse factoring creata coi fornitori, dalle sponsorizzazioni sportive e scolastiche comunali a un piano di welfare per il personale).

L’idea di CAMPUS CAME è frutto di un percorso pluriennale, di cui è opportuno segnalare quattro elementi. Il primo è l’esperienza maturata con le scuole e le università del territorio, con le quali c’è sempre stata una collaborazione finalizzata anche all’assunzione. Il secondo è la constatazione che le competenze tecniche offerte dal sistema scolastico iniziano a scarseggiare in modo allarmante. Il terzo si riferisce allo stereotipo dominante nell’immaginario collettivo, secondo il quale le scuole professionali sono considerate di serie minore rispetto ai licei, tanto che le famiglie tendono a preferirle come scelta di second best quando il percorso scolastico dei loro figli alle medie inferiori non è propriamente lusinghiero. Il quarto è la carenza di risorse che vive il sistema della formazione professionale, che ostacola la creazione di rapporti sinergici con il sistema delle imprese.

CAMPUS CAME prevede 20 ore circa di formazione in aula da parte dei professori (che vengono formati direttamente da CAME) durante l’orario curricolare del quarto anno. Alla fine delle lezioni gli studenti affrontano un test sui contenuti del corso e di valutazione del potenziale (formulato con LaBOr, dipartimento di scienze della formazione e psicologia dell’Università di Firenze). Chi supera i test all’inizio del quinto anno frequenta una settimana in CAME, dove completa la formazione tecnica commerciale e l’altra presso l’installatore della sua zona, secondo la modalità di training on the job.

Con questo progetto CAME si propone di rispondere alle esigenze diverse ma convergenti di quattro stakeholders.

Gli studenti, che ne sono indiscutibilmente i protagonisti, avranno la possibilità di applicarsi sui prodotti e le esigenze reali di un’azienda leader di mercato. A ciascuno viene somministrato un test di valutazione non solo sugli aspetti tecnici ma anche sul potenziale . Potranno così avere un feedback sulla loro predisposizione per un certo mestiere, che li aiuterà a progettare il futuro professionale con maggiore cognizione di causa.

Le scuole che aderiscono al progetto si rendono visibili davanti ai loro potenziali iscritti al primo anno e che si ritrovano con del materiale fisico e didattico altamente avanzato e al passo con le tecnologie, i prodotti e i bisogni del mercato.

Gli installatori CAME che accolgono gli studenti in stage, potranno collaborare con giovani già selezionati e formati, che potranno assumere dopo gli esami di maturità.

E CAME, ovviamente, che inizia un processo di fidelizzazione sui banchi di scuola con potenziali futuri clienti, oltre che contribuire, come una goccia nel mare, nel dare un segnale di speranza con un’effettiva opportunità di lavoro a una generazione che sta vivendo una fase storica difficile.

* Vice President CAME Group