Il funzionamento, i vantaggi e le opportunità del private equity per supportare i progetti di sviluppo delle imprese.
intervista a cura di Francesco Gatto *
È possibile pensare di affrontare la ripresa o comunque progetti di sviluppo solo con le risorse dell’imprenditore e con il credito bancario? Probabilmente, in molti casi, tale binomio non è più sufficiente e si pone, quindi, la necessità di valutare (e prima di comprenderle bene) strade alternative di finanziamento. Una strada che merita di essere approfondita è quella del private equity. Ne parliamo con Valeria Lattuada, consulente esperta di private equity e consigliere di amministrazione di diverse società.
Quali sono i tratti distintivi del Private Equity?
Partiamo innanzitutto dalla definizione di Private Equity. Si tratta di “attività di investimento nel capitale di rischio di imprese non quotate, con l’obiettivo della valorizzazione dell’impresa oggetto di investimento ai fini della sua dismissione entro un periodo di medio-lungo termine”. A differenza del debito bancario, il Private Equity apporta nuove risorse finanziarie all’azienda, ma si assume il rischio di impresa insieme all’imprenditore, condivide le strategie di crescita aziendali e affianca l’imprenditore nell’implementazione delle stesse.
Perché una PMI dovrebbe valutare l’opzione del Private Equity?
Una PMI potrebbe valutare l’opzione dell’ingresso di un fondo di Private Equity nel proprio capitale nel momento in cui si trovi ad affrontare alcune situazioni chiave nella vita di un’azienda: ricambio generazionale, espansione in nuovi mercati, crescita tramite acquisizioni, integrazione con altre realtà imprenditoriali. In queste situazioni l’ingresso di un fondo di Private Equity facilita il completamento con successo di questi processi tramite il suo apporto di risorse finanziarie e manageriali, la definizione di piani di medio periodo e il monitoraggio della loro realizzazione, l’accesso al proprio network di contatti, l’attrazione di nuove risorse manageriali, l’applicazione di best practice esterne all’azienda e, in generale, l’affiancamento all’imprenditore e al management esistente
Quali sono le opportunità per il Private Equity nel Nordest?
Il tessuto industriale del Nordest è caratterizzato dalla significativa presenza di PMI con una forte tradizione imprenditoriale. Spesso si tratta di realtà con un chiaro vantaggio competitivo in termini di prodotto, ma che non hanno le risorse finanziarie né le caratteristiche dimensionali per poter competere sui mercati internazionali. Si tratta di aziende che si trovano ad un bivio importante. Da un lato accedere al mercato dei capitali per attrarre le risorse necessarie per continuare ad investire in R&D e dotarsi di una struttura manageriale capace di portare l’azienda oltre i confini nazionali; dall’altro chiudersi in sé stesse, riducendo progressivamente la propria posizione competitiva. In questi casi, l’ingresso nel capitale di un fondo di Private Equity consentirebbe all’azienda di intraprendere un piano di sviluppo che altrimenti sarebbe troppo impegnativo e oneroso.
Come cambia la vita dell’azienda quando è partecipata da un fondo di Private Equity?
Oltre a quanto abbiamo già detto, c’è un altro aspetto importante da considerare, che è l’impatto sulla governance aziendale. Un fondo di Private Equity partecipa attivamente alla definizione delle strategie aziendali, nomina i suoi rappresentanti nel consiglio di amministrazione, fino a controllare la maggioranza del consiglio nel caso in cui il fondo abbia acquisito la maggioranza del capitale.
* Responsabile CUOA Finance
molto interessante.
saluti. Massimo Toniato
Contenuto interessante ed attuale.
I modi di finanziamento come determinanti della capacità di finanziamento e dello sviluppo dell’azienda sono oggi più che mai centrali nel processo evolutivo,
Le strategie per finanziare lo sviluppo delle PMI non possono che passare dall’apertura del capitale a terzi, sia in forma momentanea che definitiva.
Ben vengano, quindi, queste soluzioni.
Del resto la difficoltà dell’imprenditore PMI a sostenere la propria azienda non è solo una derivata dalla situazione congiunturale degli ultimi anni che, peraltro, si è consolidata come nuovo status.
Deriva, a mio parere, anche dalla filosofia imprenditoriale che a torto o ragione, ha spesso fuso la parte impresa con il privato, rendendo estremamente problematica la posizione dell’imprenditore stesso che non riesce ad avere una visione più distaccata della situazione aziendale e della necessità di finanziarne lo sviluppo.