A cura di Gianandrea Capo*
Quando sono arrivato in Giappone, pensavo di sapere cosa aspettarmi: durante le riunioni di preparazione al viaggio, i Lean expert ci avevano parlato a lungo di quello che avremmo visto e degli aspetti salienti della cultura manageriale giapponese. Già dalla prima mattinata ho avuto modo di conoscere il business model della Prince Hotel, una delle migliori catene di alberghi giapponesi. E mi sono reso conto che la realtà andava ben oltre quello che potevo attendermi. Quando mai potremmo sentir dire nelle nostre aziende che uno dei clienti dell’azienda è il dipendente stesso? Eppure, per questo albergo è così: attraverso il dipendente, infatti, è possibile generare valore per il cliente finale; quindi l’azienda investe molto sulla persona come mezzo attraverso cui è possibile incrementare il valore generato per il cliente finale. Attraverso forme di gratificazione (anche non monetarie), percorsi di crescita interni e una struttura di formazione stratificata e differenziata in base al livello di responsabilità, l’azienda investe nella soddisfazione dei dipendenti e nella loro crescita professionale, selezionando sempre all’interno le figure che assumeranno ruoli di crescente responsabilità.
L’attenzione alla persona è un tema ricorrente anche nell’azienda più piccola: l’individuo è il mezzo più importante attraverso cui si genera valore, pertanto diventa l’elemento da valorizzare e da far crescere. Se il dipendente è contento, l’azienda starà bene; se l’azienda starà bene e sarà produttiva e profittevole, contribuirà al miglioramento e alla crescita della società. Questo paradigma è apparso in tutta la sua forza quando abbiamo visitato l’azienda Tokai Shinei Electronics Industrial Co., Ltd., guidata da Mr. Tanaka. Un’azienda estremamente pulita, ordinata, dove le 5S non sono uno strumento da applicare, ma sono proprie della mentalità delle persone. Abbiamo partecipato alla pulizia dei bagni pubblici di un piccolo tempio buddista nei pressi dell’azienda, un’attività che molti di noi considererebbero degna di un’impresa di pulizia e non di un manager d’azienda. Qui, invece, è vista come parte integrante dell’attività lavorativa, perché la pulizia in genere consente di creare un ambiente pulito, vivibile, all’interno del quale le persone si sentono più contente e, quindi, producono pensieri positivi. Pensando a un operatore che avevo potuto osservare qualche tempo prima girovagare per il reparto officina in cerca di un attrezzo introvabile, mi sono reso perfettamente conto di quanta frustrazione possa generare un ambiente sporco e disordinato e ho capito tutta l’importanza di questo messaggio. La pulizia e l’ordine consentono di generare positività, permettono all’azienda di prosperare e crescere, e contribuiscono a migliorare il benessere dei dipendenti e della società.
L’attenzione e l’importanza date alla persona sono evidenti anche in Toyota, azienda che, pur essendo leader mondiale nella produzione di autovetture, ha mantenuto le linee di montaggio prevalentemente manuali, investendo nell’automazione solo a servizio dell’operatore. Alla base di questa scelta sta il fatto che l’operatore è l’unico che può rilevare tempestivamente potenziali problemi od opportunità di miglioramento, che un computer o un robot non potrebbero riconoscere.
Questo viaggio ha sicuramente contribuito a consolidare le mie conoscenze dei principi e degli strumenti della Lean Organization, mi ha consentito di toccare con mano applicazioni talvolta estremizzate di alcuni principi Lean. Ma l’aspetto più straordinario che ho potuto portare a casa e per il quale consiglierei a chiunque di intraprendere questa esperienza, è la possibilità di osservare una realtà dove l’etica e il rispetto per l’individuo e per la società, ponendo al centro di tutto le persone e non i guadagni, sono elementi indissolubili del mondo aziendale giapponese. Probabilmente sono alla base dei motivi stessi per cui in molti settori il Giappone eccelle a livello mondiale. Penso infine che, oltre ai principi e alle tecniche che da 50 anni utilizzano e sviluppano, dovremmo appropriarci anche di alcuni dei loro valori che in questa epoca sembrano troppo spesso molto lontani dalle nostre realtà.
* Controller presso Keyline S.p.A., Alumnus Master CUOA Executive MBA part time 9^ edizione (2011 – 2013)