A cura di Romano Cappellari*
Da qualche anno i consumi alimentari degli italiani hanno una dinamica decisamente poco brillante e nella GDO la timida ripresa degli ultimi mesi non ha ancora cancellato la contrazione degli ultimi anni che ha messo in crisi molto insegne. In questo panorama sconfortante c’è però anche chi dopo anni di crescita robusta a due cifre è entrato nel secondo quadrimestre del 2015 forte di una crescita superiore al quaranta per cento realizzata nei primi quattro mesi dell’anno.
Si tratta di Alce Nero, brand italiano leader nel mondo dei prodotti biologici ben presente nel dettaglio specializzato ma che realizza la maggior parte del fatturato sugli scaffali della grande distribuzione dove compete con le linee dedicate al cibo biologico dagli stessi retailer. Non è però una battaglia che spaventa il brand bolognese visto che ha un posizionamento di prezzo superpremium che è di circa due/due volte e mezzo il prezzo dei prodotti private label equivalenti.
Il segreto di questa crescita è semplicemente un prodotto biologico di altissima qualità, realizzato con il minor numero possibile di ingredienti, dove possibile di origine italiana, comunicato e spiegato in modo trasparente (anche attraverso confezioni dotate di una “etichetta narrante”, un progetto di spiegazione del prodotto ideato con Slowfood) e infine imballato con il minimo di materiale possibile. Un altro bel caso di azienda del food Made in Italy di successo che, come avevamo visto qualche tempo fa anche con Molino Rossetto, mostra quanti spazi ci sono anche in un mercato in crisi per una strategia di differenziazione che sottragga l’azienda a una competizione basata sui prezzi, a patto di saper comprendere i bisogni del consumatore e la loro evoluzione e di saper mettere a punto partendo da questi un’offerta di valore superiore ai concorrenti.
La crescita di Alce Nero non è però destinata a fermarsi qui: da poco infatti l’azienda ha dato vita a una nuova iniziativa retail nella ristorazione con Alce Nero – Berberè Light Pizza & Food, una nuova idea di ristorante, pizzeria e bottega biologica che punta sulla qualità e l’artigianalità già operativa con il primo interessante punto vendita nella ristrutturata sede di via Petroni 9 a Bologna (dove sono state scattate le foto che illustrano questo post). E poi? Su altre idee sono al lavoro gli allievi del Master in Retail Management e Marketing che ieri hanno visitato l’azienda e incontrato l’amministratore delegato Massimo Monti in compagnia di Fabio Salvati e Romano Cappellari: stay tuned per le prossime novità …
*Direttore scietifico master in retail management e marketing CUOA