Intervista a Riccardo Clocchiatti, Consulente Aziendale e docente CUOA Finance, con precedente esperienza come COO, CFO e CPO presso primarie aziende.
di Mirca Toniolo*
Il ruolo del CFO assume sempre più una centralità nell’ambito delle figure manageriali a supporto dell’imprenditore. Per quanto, in molti casi, il CFO venga ancora visto in molti casi come soggetto attivo nella pianificazione finanziaria piuttosto che in quella strategica dell’azienda. L’imprenditore vede ancora il CFO come figura di supporto “finanziario”, emerge in modo molto chiaro una maggiore attenzione circa il suo potenziale contributo in termini di analisi delle performance e del business.
Per valutare l’evoluzione in atto nel ruolo del CFO e i tratti distintivi di tale figura ne parliamo con Riccardo Clocchiatti che in qualità di COO, CFO e CPO, ha maturato significative esperienze presso primarie aziende del Nordest
Cosa vuol dire per un’azienda avere un bravo CFO?
Avere un valido CFO per un’Azienda significa, in primo luogo, avere una garanzia sulla correttezza dei numeri e sulla correttezza del bilancio. Significa inoltre, oggi sempre più, avere la visibilità sul futuro dell’Azienda attraverso un supporto concreto alle scelte aziendali e di business, non solo in termini economico-finanziari, ma con what if analysis in grado di delineare dei possibili scenari su cui fare delle adeguate riflessioni.
Un CFO, inoltre, si trova spesso a gestire tutte le attività di staff e di supporto (per esempio servizi generali e personale) che alcune volte potrebbero non avere la giusta attenzione all’interno dell’azienda oppure essere gestite da funzioni diverse, con eventuale rischio di dispersione delle informazioni. Il suo ruolo potrebbe essere quindi anche di gestire e coordinare in maniere efficiente ed efficace queste attività di supporto alla vita aziendale.
Qual è il ruolo del CFO in azienda e come sta cambiando la percezione e la consapevolezza del ruolo stesso?
Il ruolo del CFO ha subito un importante mutamento in questi anni: è passato da un ruolo puramente amministrativo che “certifica dopo domani cosa è accaduto l’altro ieri” a Uomo di Business che dà visibilità in anticipo sull’effetto di possibili scelte e decisioni aziendali, diventando quindi sempre più un ruolo gestionale di business.
Il ruolo attuale e futuro del CFO è di creatore di valore: ciò implica anche fornire informazioni, proporre attivamente analisi e opportunità per supportare il processo aziendale, partecipando direttamente anche all’identificazione delle scelte strategiche.
Tale prospettiva implica una capacità di analisi ed elaborazione dati e informazioni, interne ed esterne all’azienda, di cui si può disporre al fine di rilevare in modo corretto le performance e trarne indicazioni utili per orientare le scelte strategiche aziendali. In tal senso le nuove tecnologie informatiche e della comunicazione aprono scenari e prospettive di straordinario interesse. Il CFO può essere pertanto considerato, dopo il CEO, il punto di riferimento in azienda ed è l’unico che può accedere a tutte le informazioni di qualsiasi tipo esse siano (gestionali, civilistiche, fiscali, ecc…); se tale ruolo viene supportato da una capacità di analisi del business, con adeguate metodologie e strumenti, diventa certamente il facilitatore fondamentale di un percorso unitario e coerente di performance management. Diverse ricerche a livello mondiale sul ruolo del CFO evidenziano in modo chiaro come le aziende in cui il ruolo del CFO assume una vera e propria dimensione manageriale, raggiungono poi una performance eccellente, grazie anche ad un focus strategico legato ad una chiara comprensione del business aziendale e ad una forte capacità di attuazione della strategia, anche attraverso una capacità di integrazione e di interpretazione delle informazioni aziendali.
Quale potrebbe essere un percorso professionale auspicabile per diventare CFO in azienda?
Dal mio punto di vista il CFO dovrebbe aver visto e vissuto l’Azienda a 360 gradi e, soprattutto, aver avuto l’opportunità di essere cresciuto all’interno della Direzione Pianificazione & Controllo. Dovrebbe inoltre conoscere il “lessico” di tutte le aree aziendali per interfacciarsi con tutte le funzioni, essere un buon conoscitore di tutti i processi aziendali oltre che possedere forti attitudini di negoziatore e spiccate capacità di comunicazione, sia verso la direzione che verso i collaboratori.
Come è collocato sul piano organizzativo il ruolo del CFO in azienda?
Nelle Aziende strutturate lo si vede sempre al diretto riporto del Direttore Generale. Spesso e volentieri, inoltre, l’IT riporta al CFO. Nelle piccole aziende talvolta il Responsabile Amministrazione, Finanza e Controllo riporta alla proprietà.
Quali sono le competenze (tecniche e manageriali) che un bravo CFO dovrebbe assolutamente possedere?
Un valido CFO deve governare la parte amministrativa, la parte di pianificazione e controllo, la finanza, la fiscalità, il risk management e, ove richiesto, anche l’IT.
È necessario però sottolineare che la parte gestionale sta assumendo sempre più peso, di conseguenza il CFO dovrebbe possedere soprattutto delle forti conoscenze di pianificazione e controllo per consentire all’Azienda visibilità sul raggiungimento dei suoi obiettivi.
Recentemente, inoltre, è indispensabile conoscere come funzionano anche gli altri Paesi poiché le scelte di investimento vanno studiate anche in funzione della Paese in cui si va o su cui si decide di andare.
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*Project Leader CUOA Finance