di Giulio Zucconi *
Il Lean Summit 2015 è stato molto importante, poiché ha confermato quanto abbiamo capito già da alcuni anni, anche se forse nel Lean Deployment molte aziende in realtà l’hanno spesso dimenticato. A partire dalla voce di chi, come Byrne e Maskell, ha svolto processi di trasformazione prolungati in aziende internazionali, è chiaro che un Deployment della Lean in senso tradizionale, limitato ad una area di Manufacturing, risulta ormai superato (“A Terrible Tragedy” ha scritto Byrne durante la sessione plenaria) e non consente una evoluzione virtuosa dell’azienda nel medio periodo.
Mettere al centro il cliente significa sempre più far evolvere l’azienda verso un concetto di value stream, dove le performance e le loro misurazioni vanno riviste al fine di consentire una corretta presa di decisione volta al solo valore del cliente e alla crescita aziendale. È il ciclo virtuoso descritto da Maskell durante il Lean Summit: capire il valore per il cliente > eliminare le perdite > liberare capacità > vendere di più.
Ma il Lean Summit ci ha anche trasferito che, per fare questo, occorre inserire il Lean Deployment all’interno di una strategia e di una visione aziendale di medio periodo. Ed è qui che il CEO deve giocare il suo ruolo, per fare della Lean la vera arma competitiva e distintiva.
*Chief Change Officer presso Climaveneta