di Walter Bessega*
Spesso ho la tentazione di andare avanti, di imparare cose nuove. E penso sia giusto, per cui dalle conferenze mi aspetto sempre cose nuove. E al Lean Society Forum, facendo parte degli organizzatori, mi sono sentito chiedere se la prossima volta ci saranno altre presentazioni su altri temi innovativi.
Si, penso si debba continuare a presentare cose nuove, come abbiamo fatto con il Lean Accounting di Brian Maskell, soprattutto per le aziende che stanno percorrendo il sentiero della Lean da diversi anni.
Tuttavia, io per primo, ogni volta che rivedo i fondamentali, soprattutto se raccontati da personaggi carismatici come Art Byrne, riesco sempre ad appassionarmi su ogni aspetto. È come guardarsi allo specchio, verificando quello che hai fatto.
Penso soprattutto al solito aspetto, per qualcuno trito e ritrito, dell’importanza delle persone e al rischio di implementare quella che qualche autore, come lo speaker della precedente edizione Peter Hines, chiama “fake Lean”, ossia una Lean che non rispecchia quanto avviene in Toyota, ma una pedissequa, seppur (solo a breve termine) efficace, applicazione di strumenti, senza sviluppare la dimensione sociale e culturale, in accordo per esempio a “Respect Your People” presente tra le righe nelle raccomandazioni di Byrne, ma per molti autori uno dei due aspetti fondamentali (insieme al miglioramento continuo) in tutte le trasformazioni. Rispetto che passa attraverso, per esempio, la valorizzazione delle idee e delle competenze, il coinvolgimento, ecc. e che porta al cambio culturale e alla sostenibilità della trasformazione.
Io di fronte ai fondamentali mi sento ancora in difficoltà. E mi confermano che semplice è a volte tutt’altro che facile!
*Foreign Operations & Group Lean Manager Maschio Gaspardo