Dopo la grande crisi, il ritorno alla crescita
di Moreno Mancin e Marco Fasan*
Il Dipartimento di Management dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e PriceWaterhouseCoopers (PWC) hanno analizzato la performance per il 2014 delle prime 500 imprese della Provincia di Venezia in termini di fatturato. L’obiettivo è rappresentare lo stato di salute delle principali realtà produttive del territorio e in particolare comprendere se e fino a che punto vi sia stata un’inversione di tendenza rispetto alla crisi iniziata nel 2008.
Aggregando i dati delle 500 aziende (come si trattasse di un’unica gigantesca holding) otteniamo l’immagine di un gruppo con oltre 19 miliardi di euro di ricavi, in aumento del 2,9% rispetto al 2013. Il dato è particolarmente positivo, soprattutto se si considera che è accompagnato anche da un miglioramento rilevante della marginalità. Ebitda e risultato operativo (Ebit) sono infatti in decisa crescita sul 2013, rispettivamente del 7,7% e del 20,6%. In altre parole, le imprese della Provincia non solo vendono di più, ma riescono anche ad ottenere maggiori margini di guadagno.
Se l’analisi delle vendite restituisce un quadro positivo, il dato sugli investimenti in attività (asset) è più controverso. Le aziende del territorio, infatti, non hanno aumentato i propri investimenti rispetto al 2013, seguendo quindi un atteggiamento ancora prudente e attendista.
Se scorriamo il bilancio e ci concentriamo sull’ultima voce (l’utile netto, che riassume tutti i ricavi e tutti i costi), notiamo che l’utile generato a livello aggregato è positivo per circa 262 milioni di euro, in diminuzione rispetto ai 284 milioni registrati nel 2013, ma comunque superiore ai 191 ottenuti del 2012. Le aziende che riescono a chiudere i conti in terreno positivo nel 2014 sono l’80,2%, in leggero miglioramento rispetto al 77,8% dell’anno precedente.
A pesare sulla modesta contrazione dell’utile è senz’altro l’incremento degli oneri finanziari che passano a livello aggregato da 291 milioni del 2013 ai 320 milioni del 2014 (+9,9%). Questo risultato è tuttavia da interpretarsi positivamente. Se si considera la sostanziale stabilità del costo del credito nel periodo, l’incremento degli oneri finanziari pagati dalle imprese trova probabilmente spiegazione in un aumento del ricorso all’indebitamento bancario. Si tratta di un elemento da non sottovalutare dopo anni di enorme difficoltà nel rapporto con il sistema creditizio, con cui molte imprese si sono dovute (duramente!) confrontare.
In conclusione, la lettura dei bilanci delle prime 500 imprese della Provincia di Venezia sembra confermare il consolidamento della crescita, già timidamente rilevata nel 2013. Confrontando i ricavi del 2014 con quelli del 2007 (l’anno antecedente la crisi) emerge che nei sette anni l’aumento degli stessi è stato di oltre 2,4 miliardi, pari ad una crescita del 18%. Se si considera il basso (se non addirittura nullo) livello di inflazione, possiamo senza dubbio concludere che i dati testimoniano una crescita reale del volume di affari generato dalle principali imprese del territorio rispetto al periodo ante crisi. Con la speranza, ovviamente, che il peggio sia ormai alle spalle.
*Faculty CUOA Business School e Ca’ Foscari Venezia
Moreno Mancin è docente del corso CUOA Accounting Management