Business School General Management

Supply Chain Management e APICS: l’Italia a due velocità

di Daniele Meldolesi*

Ho conosciuto il mondo APICS all’inizio della mia carriera professionale, quando lavoravo come production scheduler in una multinazionale americana del settore del packaging metallico. Ero entrato in questa azienda da poco, dopo aver trascorso 18 mesi nel settore automotive come Process Engineer implementando metodologie Lean. Il lavoro dello schedulatore era molto interessante e ne avevo appreso le basi  sia con “training on the job”, ereditando le conoscenze dal mio predecessore, che con un corso di due giorni a Milano. Dopo un paio di anni, la mia azienda decise di implementare SAP su due siti,  quello italiano e quello inglese e la Direzione mi chiese di occuparmi del modulo Production Planning, riportando al Project Manager. SAP era da poco entrato sul mercato e la versione che dovevamo  implementare era la R2 (era il 1996 e la versione R3 doveva ancora uscire).  Il progetto era ambizioso ma anche pieno di sfide e soddisfazioni per un giovane ingegnere curioso e con tanta voglia di apprendere. Dopo il kick off del progetto, cominciai a lavorare con il Project Manager sull’impostazione del modulo Production Planning (PP). Era un mondo completamente nuovo e capii che avevo bisogno di saperne di più: pertanto cominciai a studiare il manuale SAP. Il capitolo dedicato alla parte PP apriva dicendo che “il modulo Production Planning era stato disegnato basandosi sul BOK (Body of Knowledge) di APICS, the Association for Operations Management”.

Questa fu la prima volta che sentii parlare di APICS: però non compresi subito che dietro l’associazione c’era anche una formazione e una certificazione. La seconda volta che ne sentii parlare, fu sei mesi dopo. L’implementazione SAP era andata bene e la Direzione era soddisfatta su come era stato implementato il modulo PP: pertanto venni promosso  Responsabile della Pianificazione della Produzione e Intercompany Sales Manager. Alcuni miei colleghi,che avevano lavorato sul progetto, erano nel frattempo entrati in importanti aziende di consulenza, che in quel momento erano alla continua ricerca di  persone con una esperienza SAP (era il momento in cui gli ERP stavano esplodendo!). Tra questi, c’era un ex collega che era entrato in Origin, una società di consulenza importante, con il quale ero rimasto in contatto. Un giorno venne a trovarmi in azienda e tra un discorso e l’altro, mi disse che era molto soddisfatto anche perché gli avevano annunciato la decisione di inserirlo in un corso CPIM di APICS per apprendere le Best Practice nella Supply Chain.

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Capii allora che dietro l’associazione, c’era anche una formazione. Proprio in quel periodo mi stavo rendendo conto che mi mancavano alcune competenze e che le conoscenze acquisite “on the job” non erano più sufficienti per il mio nuovo ruolo.  Così decisi che era arrivato il momento di approfondire l’argomento e dopo 6 settimane avevo già iniziato il corso CPIM, Certified in Production & Inventory Management: con me in aula, c’erano consulenti provenienti da altre importanti società di consulenza (per esempio l’allora Andersen Consulting) così come professionisti che lavoravano presso grandi multinazionali.  Una comunità parallela che, compresi successivamente, viaggiava ad una velocità diversa dal resto dell’Italia.

A distanza di quasi 20 anni anni, posso dire che quella chiacchierata con il mio collega fu una grande fortuna. APICS non solo mi ha dato le competenze per svolgere con sicurezza ed efficacia il mio lavoro di Responsabile delle Programmazione della Produzione. Quel corso mi ha anche trasferito un set completo di conoscenze nell’area Operations e SCM che mi sono servite anche quando ho ricoperto i ruoli più complessi di Plant Manager e General Manager.

Per questo condivido pienamente la visione che alcune aziende internazionali hanno sviluppato per il proprio Sistema di Produzione, raffigurata di seguito: il presupposto per il raggiungimento di certi obiettivi aziendali è un sistema di Produzione efficace e in continuo miglioramento. Alla base del sistema di produzione, però, c’è la formazione APICS.

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Elenco di seguito i benefici derivanti dall’investimento in programmi di formazione APICS e che ne hanno determinato il successo:

a) BOK aggiornato: chi segue i corsi APICS ha la certezza di apprendere lo stato ultimo e aggiornato delle Best practice internazionali in materia di Operations e Supply Chain Management. L’azienda che vuole essere Leader nel settore ed il professionista che vuole portare valore ed essere ricercato dal mercato, devono mantenersi al passo con i tempi e attingere a contenuti sempre aggiornati.

b) Maggiore ROI della formazione: è provato che la formazione APICS implica un ritorno molto veloce dell’investimento che spesso si tramuta in meno di un anno di pay back. Per questo diverse aziende di Fortune 500 investono in maniera costante in programmi APICS con forti benefici sulla bottom line.

c) Creazione di conoscenza nell’organizzazione: un’azienda che ha al suo interno più persone con conoscenza APICS ha un gruppo di lavoro estremamente efficiente. I dipendenti parlano un linguaggio comune e sono allineati su come disegnare e implementare i processi. Questo crea velocità ed efficacia, oltre che “contaminare” positivamente il resto dell’organizzazione.

d) Rafforzamento Partnership: avere nella propria organizzazione persone formate su APICS  è un forte vantaggio anche quando l’azienda interagisce con fornitori e clienti, per esempio su progetti di miglioramento nella filiera. Questo vantaggio si amplifica se gli attori della filiera hanno tutti al proprio interno figure APICS.

e) Capacità di assessment: conoscere le best practice consente di effettuare una efficace diagnosi dello stato dei processi e di valutare in tempi rapidi le opportunità di miglioramento. La maggior parte dei professionisti che conosco hanno individuato questa capability come determinante nella loro carriera.

APICS nel mondo
Le radici di APICS sono in Nord America, dove l’associazione è nata più di 50 anni fa. Oggi APICS è una realtà globale con presenza in Sud America, Europa, Africa, Asia e Australia. I suoi programmi sono diventati lo standard di riferimento per lo sviluppo dei professionisti dell’area Operations e Supply Chain Management. Conosco molte aziende e colleghi in  America e Nord Europa che considerano ormai questa formazione un ticket di ingresso per certe posizioni chiave: quando viene aperto un job posting per Supply Chain Manager, vengono accettate solo candidature di professionisti con questa formazione !

E in Italia?
Anche l’Italia, negli ultimi anni, si sta muovendo verso questa direzione, trainata principalmente da multinazionali e medie-grandi imprese: sempre più aziende, anche in Italia, richiedono la formazione APICS per le figure da inserire nelle aree Supply Chain e Operations. Altri importanti fattori stanno determinando la crescita della comunità APICS:

  1. Oggi, rispetto a 20 anni fa, molte più figure certificate ricoprono posizioni apicali: queste richiedono per le posizioni critiche e per i talenti della propria organizzazione una formazione APICS, per esempio CPIM o CSCP.
  2. Business School particolarmente vicine alle imprese e ai professionisti, come il CUOA stanno dando un forte impulso alla crescita di APICS sul proprio territorio: quest’ultima infatti ha lanciato 3 anni fa un corso executive in Supply Chain Management basato sul BOK di APICS progettato insieme ad Advance School, scuola APICS Leader in Italia. Il corso è giunto alla sua 9ª edizione che partirà il 23 settembre 2016 ed ha ricevuto nel 2015 direttamente da Abe Eshkenazi, CEO di APICS, il Country Award per l’Innovazione.
  3. Nuove certificazioni sono state lanciate da APICS sul mercato negli ultimi anni, che coprono aree diverse dal CPIM: per esempio la certificazione CSCP Certified in Supply Chain Professional e la recente introduzione sul mercato della CLTD, Certified in Logistics, Transportation and Distribution, che tratta in maniera specifica l’area Logistica e Trasporti. Con questi nuovi contenuti, l’associazione sta raggiungendo altre categorie di professionisti e questo le consentirà di estendere ulteriormente la propria comunità.
  4. L’associazione AD-net rivolta ai professionisti APICS, creata da Advance School nel 2008, sta creando sempre maggiore consapevolezza su questi temi. Con le sue sezioni regionali e più di 100 eventi organizzati fino ad oggi con lo scopo di promuovere Lifelong Learning, Professional growth e Networking, ha sicuramente contribuito in maniera importante alla diffusione di APICS in Italia.

Rispetto a 10 anni fa, concetti quali S&OP, Demand Planning e Product segmentation, per fare degli esempi, sono molto più noti ed implementati. Dall’altra parte, secondo un recente sondaggio, in Italia ci sono purtroppo ancora molte realtà prive di una preparazione adeguata anche su quelli che sono i “Basics”, e che viaggiano con una velocità molto diversa rispetto ad altre. Quindi c’è ancora un gap importante da colmare. Tuttavia c’è da sottolineare un altro trend in atto che fa ben sperare per il futuro: non solo aziende multinazionali hanno incrementato i propri investimenti in APICS, ma anche molte aziende italiane hanno preso atto di questo gap e cominciato ad investire su APICS in maniera strutturata.

*Amministratore Delegato di Cargill SSE Italy e Presidente di Advance Schoool – Partner corso CUOA Supply Chain Management