di Marco Baldini & Bastiaan Brouwer*
L’approccio alla strategia tra la cultura occidentale e quella orientale è molto diverso.
In occidente spendiamo tempo in fiumi di riunioni per definire la migliore strategia, ma poi ci preoccupiamo relativamente poco della sua esecuzione. In oriente, accade esattamente il contrario. La strategia viene definita relativamente in poco tempo, ma si spende, continuamente, tempo nel verificare che sia capita e eseguita correttamente dal primo all’ultimo dei dipendenti.
In uno scenario competitivo e sfidante come quello attuale vogliamo creare Leader che stimolino il cambiamento, invece che subirlo, che siano desiderosi di imparare e di far imparare gli altri. Vogliamo creare dei Lean Leader, per dirla come Jeffry Liker e George Trachilis nel loro libro: “Developing Lean Leaders at all levels”, che siano in grado di:
- sviluppare se stessi
- sviluppare le proprie persone
- instaurare e praticare la cultura del miglioramento continuo
- avere una visione strategica e saperla eseguire (Hoshin Kanri).
L’Hoshin Kanri, che in giapponese significa “bussola” e che viene chiamato anche Strategy Planning Cycle o Strategy Deployment, non è solo uno strumento, ma un approccio culturale che consiste nello sfidare le persone a esprimere il massimo del loro potenziale. L’Hoshin Kanri ha il grande vantaggio di permettere a ciascun dipendente di sapere cosa fare e di esprimersi su come può contribuire al raggiungimento degli obiettivi aziendali, attraverso il processo di “catch-ball”. Se l’Hoshi Kanri garantisce un’efficace cascata della strategia “dall’alto verso il basso”, questo ancora non è sufficiente. Bisogna assicurarsi di avere continuamente la “giusta spinta” verso la strategia anche “dal basso verso l’alto” e per questo è indispensabile avere self-reliant people, ovvero persone che siano responsabilizzate a fare e sappiano fare quello che è meglio per il cliente, per l’azienda e per loro stessi.
Per la responsabilizzazione e lo sviluppo personale una grande efficacia viene riconosciuta al Metodo Harada, che dà significato e importanza all’obiettivo attraverso la matrice dei 4 aspetti, rende consapevole tramite un’auto-analisi e crea una routine giornaliera virtuosa grazie alla matrice 64.
Per quanto una strategia possa essere più geniale di un’altra, alla fine è sicuramente più efficace e vincente quella strategia che sarà meglio realizzata da tutti.
*Managing Director SPARK Innovation Catalysts, Faculty CUOA Lean Enterprise Center
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