di Diego Campagnolo* e Roberto Giunta**
La quarta rivoluzione industriale, anche detta Industria 4.0, rappresenta una delle maggiori sfide del nostro tempo. Questa rivoluzione non è solo “tecnologica”, portatrice di nuove applicazioni volte a rendere le fabbriche più smart, ma è anche una rivoluzione organizzativa, strategica e culturale.
Il termine Industria 4.0 è stato coniato per la prima volta dal Ministero Tedesco dell’Educazione e della Ricerca durante l’Hannover Messe del 2011 per sottolineare l’incremento nell’uso di alcune tecnologie, quali big data analytics, Internet of Things (IoT), cloud technology, advanced automation (intelligenza artificiale e machine learning), interazione uomo-macchina (realtà aumentata e virtuale), manifattura additiva.
Oggi “Industria 4.0”, speculare al termine digitalizzazione, viene usato non solo per indicare quell’insieme di misure che l’Europa (attraverso i suoi Stati membri), gli Stati Uniti e la Cina, stanno mettendo in campo per facilitare l’introduzione delle nuove tecnologie all’interno del tessuto imprenditoriale, ma anche tutte quelle pratiche manageriali che stanno portando delle trasformazioni all’interno delle organizzazioni, pubbliche e private, con l’obiettivo di aumentare il benessere economico, sociale e ambientale. A livello aziendale, la digitalizzazione automatizza i processi produttivi, utilizza l’intelligenza artificiale, connette macchine, oggetti e persone fra di loro e all’interno delle catene del valore, ormai globali (Müller, Buliga, & Voigt, 2018).
La letteratura strategica ed organizzativa, ha studiato gli effetti della trasformazione digitale sul lavoro delle persone, sui processi decisionali e produttivi, sul business model, la supply chain e la customer experience. Si è osservato che esistono aziende più o meno mature, aziende che si trovano in un preciso stato di avanzamento del digital journey, aziende che hanno sviluppato internamente delle digital skill e hanno utilizzato le tecnologie per finalità che vanno oltre l’obiettivo dell’efficienza, ma hanno ripensato il modo in cui creano valore. È opionione condivisa, ma non così diffusa, che vincere la sfida digitale voglia dire non solo integrare all’interno delle organizzazioni alcune applicazioni finalizzate ad avere processi più efficienti, produttivi e agili, ma creare valore aggiuntivo necessario per crescere in termini dimensionali e a livello internazionale. Attualmente, la letteratura si limita a enfatizzare il ruolo di una parte delle tecnologie disponibili. In particolare quello delle Information and Communication Technology (ICT) quali strumenti per aumentare la quota dell’export. Sembra che esista una relazione positiva tra l’incremento del fatturato estero e la gestione di un marketplace tramite canali web. L’uso delle ICT rompe alcune barriere all’ingresso tipiche per le PMI quando decidono di entrare in un nuovo mercato (Cassetta, Meleo, & Pini, 2016; Davis & Harveston, 2000). Altri studi mostrano come le piattaforme cloud possano facilitare le interazioni fra aziende, facilitando lo sviluppo di network e alleanze cross border, in cui la condivisione di idee innovative è facilitata (Bharadwaj, Sawy, Pavlou, & Venkatraman, 2013). È ragionevole tuttavia immaginare che l’integrazione di più tecnologie possa avere un effetto ben più rilevante (rispetto a quello esprimibile da una singola tecnologia) sotto il profilo dello sviluppo internazionale delle imprese, perché può rendere efficiente l’adattamento del sistema di offerta dell’impresa ai singoli mercati locali. Per esempio in termini di raccolta, gestione e sfruttamento delle informazioni.
Oggi la strategia digitale non può essere relegata all’interno della singola funzione IT, ma deve pervadere tutta l’organizzazione. Il ruolo della strategia digitale deve essere ripensato, non più funzionale e subordinato, ma incorporato nella strategia di business (Bharadwaj et al., 2013). I processi di digitalizzazione, che vanno dalla formazione delle risorse umane, agli investimenti nelle nuove tecnologie, passando per i necessari cambiamenti organizzativi, possono rappresentare un volano per la crescita. Le opportunità che derivano da questi cambiamenti sono numerose, ma la strada per raggiungerli non è semplice e nemmeno chiara anche agli occhi dei manager più esperti.
Sul tema della trasformazione digitale delle imprese ha preso avvio lo scorso aprile nell’ambito del CEFab (Center for Entrepreneurship & Family Business) di CUOA Business School un progetto di ricerca intitolato “Be International. Be Digital”, coordinato da Diego Campagnolo in collaborazione con Bonucchi e Associati e lo Studio Tonucci & Partners con i partner Carlo Scarpa e Alessandro Vasta. Lo scopo della ricerca, che proseguirà fino a novembre 2018, è di fare luce sulla relazione che sussiste tra sviluppo internazionale e digitalizzazione, mettendone in evidenza opportunità e criticità per le PMI. La ricerca prevede sia lo studio della letteratura, sia un’analisi empirica su un campione selezionato di imprese. Partendo dalla definizione delle tecnologie che abilitano la trasformazione digitale, osserveremo i cambiamenti strategici e organizzativi associati alla loro introduzione in chiave di sviluppo internazionale. Sebbene lo sviluppo internazionale e la trasformazione digitale dell’impresa possano essere complementari, sotto il profilo empirico resta incerto come e a quali condizioni questo potenziale si sviluppi.
*Direttore scientifico MBA Imprenditori CUOA Business School e Coordinatore della Ricerca “Be International. Be Digital”
**Team di Ricerca “Be International. Be Digital”
Bharadwaj, A., Sawy, O. A. El, Pavlou, P. A., & Venkatraman, N. (2013). D IGITAL B USINESS S TRATEGY : T OWARD A N EXT. MIS Quarterly, 37(2), 471–482. Retrieved from http://ssrn.com/abstract=2742300
Cassetta, E., Meleo, L., & Pini, M. (2016). Il ruolo della digitalizzazione nel processo di in- ternazionalizzazione delle imprese Il ruolo della digitalizzazione delle imprese manifatturiere italiane. L’industria. Rivista Di Economia E Politica Industriale, 37(2), 305–327. https://doi.org/10.1430/84077
Davis, P. S., & Harveston, P. D. (2000). Internationalisation and organisational growth: the impact of internet usage and technology involvement among entrepreneur-led family businesses. Family Business Review, 13(2), 107–120.
Müller, J. M., Buliga, O., & Voigt, K. I. (2018). Fortune favors the prepared: How SMEs approach business model innovations in Industry 4.0. Technological Forecasting and Social Change. https://doi.org/10.1016/j.techfore.2017.12.019