a cura di auxiell*
Il confronto tra il controllo di gestione tradizionale, per funzioni – che non sempre misura con il “metro giusto” – e i team di miglioramento continuo – che spesso non riescono a dimostrare i risultati reali – è di fatto uno dei principali disallineamenti che principalmente rallentano la trasformazione lean delle imprese: e il rischio reale è quello di diffondere l’idea che “il lean non funziona”.
Le radici di questo disallineamento sono profonde e antiche: “fare economia di scala” era (ed è) il pensiero dominante – e a tratti vincente – nelle organizzazioni che avevano o hanno una richiesta di mercato caratterizzata da alti volumi e bassa varietà, lunghi tempi di consegna e tolleranza per qualche difetto estetico o funzionale.
In questo ambito si sono costruiti sistemi organizzativi in grado di ottimizzare singole fasi/operazioni che nel tempo sono divenute reparti e funzioni, misurati da un sistema di controllo (di gestione) che ne premia l’efficienza relativa, puntuale.
“Migliorare sempre i processi di generazione di Valore” è invece il pensiero alternativo – ancora non così dominante, ma sempre vincente – per le imprese che vogliono rispondere alla richiesta di Clienti che sono disposti a pagare a patto che il prodotto sia realizzato su misura, in tempo ridotto e senza difetti.
- Perché si continua a misurare l’efficienza delle singole funzioni?
- Come andrebbe approcciata la trasformazione del sistema di controllo di gestione?
- Cosa serve per farlo?
Queste sono le domande a cui, con il supporto di un caso reale, durante la Learning Session in occasione del Lean day del 5 ottobre 2018, daremo una risposta, focalizzandoci sulle modalità di collegamento delle performance operative di un processo ai risultati economico-finanziari.
Attraverso la condivisione di strumenti semplici, chiari, corretti e tempestivi win-win per il Cliente, l’azienda, i controller ed i genba leader, comprenderemo quindi i benefici strategici di misurare e migliorare i value stream.
*Partner Lean Day 2018
