di Eva Ronconi*
Giovedì 13 settembre al CUOA, è stato realizzato l’evento “Strategia a cena: confronto tra imprenditori sulle strategie Lean”, riservato alle aziende iscritte al CLUB Member, network esclusivo di oltre 100 realtà sia produttive che di servizi, a cui hanno partecipato imprenditori e manager con vari ruoli e responsabilità.
Fattore che differenziava i partecipanti era il grado di implementazione dell’approccio Lean nelle rispettive organizzazioni: da chi si sta incuriosendo alle tematiche ed è alla ricerca di spunti e suggerimenti su come avviare la Lean transformation, a chi vede la Lean fortemente radicata sul piano culturale e operativo e percepisce nello scambio con altre persone nuovi stimoli per migliorare e crescere.
L’incontro aveva l’obiettivo di approfondire come la metodologia Lean debba essere legata strettamente alla strategia dell’impresa, fino a rappresentarne la vera ragione di successo. Ospite della serata è stato Walter Bertin, CEO Labomar S.r.l., azienda Socio sostenitore CUOA, situata nel trevigiano, specializzata nel campo della nutraceutica.
L’imprenditore non è intervenuto da solo. Insieme a lui c’erano tre colleghi fortemente coinvolti nel percorso di trasformazione Lean: la Lean Manager, il Controller e il Responsabile del Sistema Qualità. In questo modo, l’esperienza dell’azienda è stata raccontata a quattro voci, distinte ma incredibilmente allineate.
Bertin ha ripercorso la storia della sua azienda, nata di sua iniziativa 20 anni fa, all’epoca farmacista appassionato alla fitoterapia e convinto, già allora, che l’innovazione rappresenti la chiave per migliorare il benessere delle persone. Ora trasmette continuamente anche ai suoi collaboratori questa sua convinzione, unita alla passione e alla grinta, che sicuramente non gli mancano. L’azienda, oggi, conta 200 dipendenti, 3 stabilimenti produttivi, e negli ultimi 5 anni ha più che raddoppiato il fatturato.
Il primo incontro tra l’imprenditore e la Lean si è rivelato in realtà uno scontro: il tentativo di imporre in azienda un Lean Agent esterno per promuovere e perseguire le attività di miglioramento non ha di fatto coinvolto i suoi collaboratori nell’iniziativa.
“La Lean funziona se la fai tu. O sei tu a seguirla, oppure lascia perdere.”
È stata questa la frase che ha fatto scoccare in Walter Bertin la scintilla del cambiamento, mettendo bene in chiaro cosa non avesse fatto funzionare quel primo tentativo di implementazione Lean in azienda.
Da lì in poi, Bertin si è messo in gioco in prima persona, frequentando il Master in Lean Management del CUOA e vivendo l’esperienza del CUOA Lean Japan Study Tour. Ha deciso, quindi, di farsi affiancare dall’attuale Lean Agent, anch’essa fresca dell’esperienza fatta al Master CUOA, per avviare le prime sperimentazioni.
Il vero punto di svolta è rappresentato dalla nuova mentalità di Labomar, concentrata sul coinvolgimento delle persone che lavorano insieme nella stessa squadra. Per rafforzare questo presupposto fondamentale, il primo cantiere pilota avviato in produzione, focalizzato sulla metodologia 5S e su un metodo di lavoro condiviso per la sanificazione di una linea produttiva, ha portato a risultati fino ad allora impensabili: non soltanto una riduzione dei tempi e dei costi, garantendo lo stesso livello qualitativo, ma anche, e soprattutto, maggior coinvolgimento e soddisfazione degli operatori. Oggi, i cantieri di miglioramento sono diventati parte della quotidianità e sono stati estesi a tutte le aree dell’azienda.
Proprio agli inizi di questa trasformazione Lean e con la consapevolezza del ruolo primario delle persone, a luglio 2017 l’azienda ha compiuto un ulteriore passaggio fondamentale implementando il Lean Lifestyle Assessment, ovvero un’analisi del clima aziendale, rivolto a tutti i dipendenti. Tramite la somministrazione di un questionario online, l’indagine ha studiato ed approfondito diversi aspetti del sistema organizzativo (dalla coerenza tra la visione e le azioni, al benessere fisico e mentale nel posto di lavoro), con l’obiettivo di capire le forze e le debolezze di Labomar da tutti i differenti punti di vista, in modo da poter definire le aree di primario intervento.
A rinforzare l’impegno verso questa direzione, in cui prevale la centralità della cura e attenzione alle persone, a gennaio 2018 è stata introdotta la “cassetta dei suggerimenti”, per raccogliere costantemente le proposte di miglioramento degli operatori in produzione.
Alla domanda “Come siete riusciti a raccogliere feedback in modo diretto dai vostri operatori? Non hanno paura di esporre le loro idee?”, i messaggi trasferiti da Bertin sono stati chiari:
- i risultati raccolti tramite la survey vanno presentati apertamente a tutta l’azienda, per dimostrare credibilità e intenzione di cambiare seriamente
- attraverso la raccolta dei suggerimenti si sta lavorando con le persone, per tale ragione questa metodologia deve essere introdotta in modo graduale, garantendo sempre la massima coerenza nella presa in carico delle attività o giustificando le motivazioni che spingono a posticiparla.
Forti dell’esperienza realizzata con le prime iniziative Lean e con la volontà di amplificarne la portata a livello strategico, l’azienda ha iniziato ad implementare l’approccio Hoshin Kanri, con il quale attualmente sta gestendo circa 20 progetti strategici di miglioramento.
Concentrandosi nell’area produttiva, l’obiettivo di riduzione degli sprechi e il conseguente aumento della marginalità è strettamente collegato con il coinvolgimento delle persone nelle attività di miglioramento e l’aumento del benessere aziendale. Grazie all’introduzione di opportuni strumenti per la raccolta e misurazione dell’OEE (indice di efficienza produttiva), oggi gli operatori sono diventati veri e propri esperti nell’analisi delle perdite di performance. Ed è proprio dalle perdite misurate con questo indicatore che in Labomar vengono individuate le aree su cui intervenire e da cui partire per avviare i progetti di miglioramento.
Questa testimonianza è stata indubbiamente un forte stimolo per tutti i presenti che sono tornati nelle rispettive aziende con una consapevolezza in più: la Lean funziona, come ha confermato lo stesso imprenditore senza di essa non avrebbero raggiunto così velocemente dei risultati simili, ma funziona solo se le persone sono coscienti del loro contributo, ingaggiate e motivate nell’apportare le loro idee.
*Referente didattica e commerciale CUOA Lean Center