20 dicembre 2018
di Paolo Gubitta*
Come va l’economia mondiale? Ci sarà una guerra commerciale USA-Cina? La BREXIT impatterà sulle nostre imprese? Lo scorso 4 dicembre 2018, Bill Papadakis, Investment Strategist di Lombard Odier, ha illustrato ai soci del CLUB Member CUOA le prospettive macroeconomiche per il 2019. PaoloGubitta, direttore scientifico del Centro per l’Imprenditorialità e le Aziende Familiari (CEFab) del CUOA, che ha coordinato l’incontro, ne trae alcune indicazioni per la strategia e la gestione d’impresa.
Di fronte alle key working assumptions che Bill Papadakis, Investment Strategist di Lombard Odier, ha posto alla base della macro&strategy outlook per il 2019 illustrata ai soci del CLUB Member CUOA lo scorso 4 dicembre 2018, imprenditori, manager e professionisti dovrebbero tirare un sospiro di sollievo.
Eccole:
- global economic activity remains supportive – US, Eurozone & China growth sustainable. No return of sovereign crisis in theEurozone
- the US economy is showing signs of early overheat
- consequently, the Fed will pursue its gradual tightening – but rates not at levels detrimental for the economy
- emerging markets fundamentals remain sound – USD funding & trade disputes the risks to watch
- steady global demand supports continued corporate profit growth.
In buona sostanza, all’orizzonte non ci sono segnali evidenti di pericolo, salvo il precoce riscaldamento dell’economia americana, dovuto alla corsa sostenuta degli ultimi anni che ha fatto crollare la disoccupazione a livelli quasi fisiologici. Ne consegue, che ci sono le condizioni favorevoli per le imprese.
Tra queste condizioni, ce n’è una di particolare interesse per le imprese italiane e del Nordest, soprattutto se attive su scala globale o almeno europea: la relazione USA-Cina.
Le analisi di Lombard Odier ci dicono che il rischio di una guerra commerciale USA-Cina si fa sempre più remoto: i due giganti del mondo arriveranno a un compromesso onorevole che darà stabilità agli scambi. Per le imprese già presenti su questi mercati, vuol dire non dover rivedere al ribasso le proprie strategie. E fin qui, è tutto abbastanza intuitivo,semplice e tranquillizzante.
Lombard Odier, però, ci dice anche un’altra cosa: la fisionomia dell’economia cinese sta mutando e si sta terziarizzando.
Abbiamo sempre considerato la Cina come la fabbrica del mondo, adatta alla produzione manifatturiera: un grande Paese in cui aprire nuovi stabilimenti e da cui importare prodotti finiti che nelle nostre economie non conviene più produrre.
Oggi, però, l’aumento del reddito disponibile e spendibile per milioni di nuovi consumatori sta generando un significativo aumento della domanda per servizi, in parte soddisfatta da nuovi operatori nazionali e in parte a vantaggio delle imprese e delle economie occidentali,come dimostrano la presenza dei brand occidentali del lusso in Cina ed i milioni di turisti cinesi in giro per il mondo.
C’è però anche la crescente domanda di servizi proveniente dalle imprese, che sta facendo decollare quello che in Italia si chiama Terziario Avanzato. È noto a tutti che una parte delle attività di queste imprese non viaggia «per le strade fisiche», ma «per le strade digitali», che riescono a oltrepassare i confini senza troppe difficoltà. Le conseguenze di questo segnale debole lanciato da Lombard Odier non è così intuitivo e semplice da comprendere ed è per nulla tranquillizzante.
Hanno impiegato decenni per completare la «nuova Via della Seta» per i prodotti materiali, ma la «Via (digitale) della Seta» sarà operativa in un battibaleno.
In realtà, rimane aperta anche l’incognita della BREXIT, visto che il 29 marzo 2019,il Regno Unito uscirà formalmente dall’Unione Europea. Le analisi di Lombard Odier sono ottimistiche, perché le economie di Italia ed Europa sono sufficientemente solide e in salute.
Ciò nonostante, il prossimo lunedì 18 marzo 2019 si terrà la prima edizione di Trend Topics by CUOA, l’iniziativa annuale che affronta i grandi temi di attualità che stanno cambiando i destini del mondo.
A 10 giorni dalla BREXIT,discuteremo proprio di Geopolitica & Strategie d’Impresa, con due grandi osservatori e protagonisti di questi fenomeni, con Maurizio Molinari,direttore de La Stampa (per anni corrispondente dal Medio Oriente, dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea e con all’attivo interviste a numerosi personaggi della politica e dell’economia mondiale: dai Presidenti Usa Barack Obama e George W. Bush ai Segretari generali dell’Onu Kofi Annan e Ban Ki Moon; dal Presidente israeliano Shimon Peres al leader dell’OLP Yasser Arafat, al leader libico Muammar Gheddafi; dal banchiere David Rockefeller al presidente della Banca Mondiale Paul Wolfowitz) e Stefano Stefanini, diplomatico ed editorialista de La Stampa (già Consigliere Diplomatico del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, Rappresentante Permanente d’Italia alla NATO e Ministro, con funzioni vicarie, all’Ambasciata d’Italia a Washington; oggi è Nonresident Senior Fellow of the Brent Scowcroft Center for International Security, Atlantic Council, Washington, e Consigliere di Amministrazione Centro Studi Americani, Roma).