Sintesi dell’intervento di Filippo Fasulo, Direttore Centro Studi per l’Impresa CeSIF Fondazione Italia Cina in occasione del Graduation Day MBA Imprenditori 12ª edizione del 28 giugno 2019
La Cina è un soggetto che sta cambiando rapidamente, si sta evolvendo. I cinesi fanno un prodotto differente e vendono in mercati in continua ascesa.
Nel 2013 anche Pechino si è accorto che il modello del “miracolo economico cinese” non funzionava più. Quindi hanno lavorato su un nuovo modello: “new normal”, riconoscimento della qualità, piuttosto che della quantità. L’economia viaggia a ritmi più ridotti, più servizi e meno dipendenza dall’export.
Il punto chiave: qualità e sostenibilità ambientale.
È fondamentale mettere a fuoco l’elemento centrale che ha permesso alla Cina di passare dalla quantità alla qualità: l’innovazione. Oggi una fabbrica cinese punta ad avere i migliori scienziati e le migliori tecnologie. C’è una volontà precisa di investire in ricerca e sviluppo. Hanno una progettualità forte che ruota attorno a Made in China 2025.
È una linea tracciata, che porterà al 2035 e al 2049, che nasce dall’industry 4.0, per rispondere alle istanze della rivoluzione industriale, ma che ha l’obiettivo di riqualificare l’intero tessuto produttivo cinese, facendo leva sull’innovazione tecnologica. Il piano prevede un investimento in 10 settori, in cui puntano ad essere leader. Utopia? No, perché già oggi la Cina è il secondo Paese al mondo che investe in ricerca e sviluppo, sono nate aziende che già oggi sono player di riferimento a livello mondiale. Le telecomunicazioni sono il primo settore in cui la Cina è riuscita a raggiungere un primato, ma stanno lavorando su tutti gli altri.
Le reazioni internazionali: gli americani hanno intuito che in gioco c’è il primato tecnologico. L’obiettivo è rallentare, contrastare l’ascesa. Non solo gli americani, in Germania si sono accorti che l’evoluzione del tessuto cinese può modificare la visione globale.
Ci sono nuove sfide, soprattutto per chi lavora nel manifatturiero.
La risposta all’ascesa cinese: investire in ricerca e sviluppo, nella qualità.
Ma anche sfruttare il fatto che la Cina punta a importare sempre di più i migliori prodotti al mondo, con un piano di apertura straordinario, che è una opportunità fondamentale da sfruttare per le imprese italiane.
Guardare al consumatore e al mercato cinese come una grande strada aperta.
In Cina la popolazione sta diventando più ricca, e quasi tutti i nostri settori sono attrattivi sul mercato cinese. Ci sono buone prospettive, data la crescita dei consumi pro capite urbani, che sono in rapida ascesa. Il mercato del lusso è trainato dai cinese per un terzo, stimando che nel 2025 si arrivi al 46%. Oggi comprano quando sono all’estero, per domani puntano a comprare in patria.
In foto: Diego Campagnolo, Direttore Scientifico MBA Imprenditori; Filippo Fasulo, Direttore Centro Studi per l’Impresa CeSIF Fondazione Italia Cina; Alberto F. De Toni, Direttore Scientifico CUOA Business School