Manager, professionisti, imprenditori siamo allenati ad affrontare cambiamenti, innovazioni, rischi, imprevisti, ma oggi siamo chiamati a metterci in gioco in una sfida ancora più ardua.
In questo momento così particolare e assolutamente nuovo desidero condividere alcuni pensieri e riflessioni che penso possano essere un sentire condiviso.
Noi, Ciascuno di Noi, si trova a fare i conti con la paura più o meno esplicitata verso un qualcosa del quale non sappiamo assolutamente nulla, un qualcosa di sconosciuto che è fuori da Noi, ma anche dentro di Noi.
Abituati a correre sempre e a volere avere tutto sotto controllo, improvvisamente ci troviamo a non poterlo più fare.
Fermi, a casa, giorni e giorni.
A fare i conti con un tempo, del quale ci siamo spesso lamentati: quante volte abbiamo detto “non ho tempo”. Tutto questo destabilizza.
La paura mette in allarme il sistema neurovegetativo autonomo attraverso un meccanismo di“ attacco – difesa – fuga”: il sistema neurovegetativo per difenderci produce così adrenalina, noradrenalina e cortisolo, che mettono sotto stress il sistema immunitario.
Dobbiamo cercare invece di ritrovare la nostra centralità, la nostra serenità e tranquillità, attraverso un sistema di ribilanciamento detto “parasimpatico”, che riesce a far produrre, ad esempio, la serotonina, detta anche ormone del “buonumore”, che ci permette di vedere il “bicchiere mezzo pieno” .
Il provare ad allenarsi a stare in uno spazio fisico ristretto, riorganizzarci un tempo che ora ci pare molto ampio, sono quindi in questo momento le nostre risorse.
Alleniamo quella parte creativa, intuitiva e di problem solving che trova nutrimento in contesti e ambiti diversi e, questo, sarà poi un tesoro prezioso dentro di noi.
Quindi riorganizziamoci.
Un po’ di smartworking ma poi leggiamo, riscopriamo un vecchio libro, ascoltiamo musica (ad esempio le 4 stagioni di Vivaldi aiutano ad armonizzare) balliamo, dipingiamo, disegniamo, cuciniamo, scriviamo. Prendiamoci cura di noi e di chi ci circonda in questo momento in modo diverso, sperimentiamoci in attività nuove o recuperiamone di antiche, che abbiamo lasciato per mancanza di tempo.
E se poi vogliamo dare forma a tutto questo e renderlo ancora più tangibile possiamo prenderci del tempo (un’oretta) da soli o in compagnia e
“Disegnare la torta del tempo“
- Mettiamo una musica di sottofondo
- Lasciamo da parte ogni spirito critico, non preoccupiamoci del risultato estetico
- Procuriamoci 3 fogli A3 (vanno bene anche A4), colori a cera (vanno bene anche matite colorate o pennarelli).
Primo foglio
Giornata tipo nel presente, ai tempi del corona virus.
– Disegniamo una grande circonferenza con il colore che preferiamo
– Ogni spicchio rappresenta il tempo che investiamo in ogni attività oggi (ad esempio lavoro, lettura, parlare con gli amici, in coppia, lavori di casa, giocare con i figli, occuparsi dei figli, studiare, preparare da mangiare, prendersi cura di sé, fare attività fisica…)
– La dimensione indica la quantità di tempo, i colori e le forme che utilizzeremo per ogni spicchio, indicheranno la qualità del tempo
– Diamo un nome e a ogni spicchio.
Secondo foglio
Stesse indicazioni del precedente, ma riferito ad una tua giornata tipo pre-corona virus.
Terzo foglio
Facciamo la torta del tempo del futuro secondo i nostri desideri, la nostra torta ideale.
Fidiamoci della nostra intuizione e creatività, della “nostra pancia“:
Alla fine, guardiamo queste tre torte e scriviamo un titolo di sintesi e un messaggio.
Se queste torte le avete fatte anche con altre persone che vivono con te, potete poi dedicare un tempo per condividerle e per raccontarle.
Scoprirete un modo diverso di raccontarvi.
E se poi volete, condividitele anche con noi.
Abbiamo una libertà interna che nessun vincolo esterno ci può togliere.
Riscopriamola e condividiamola assieme!
#mycuoa
#alumnicuoa
#iorestoaacasa
#andratuttobene
#untempodiversonuovopernoi
Autore: Chiara Sergotti, Docente CUOA e Consulente in ambito formativo e organizzativo