I giovani che non si sono fermati, che hanno continuato a investire sulle loro competenze con il percorso master anche a distanza hanno arricchito il loro bagaglio di nuove skills: dalla capacità di lavorare a distanza, alla flessibilità, al problem solving in situazioni di emergenza.
Quando inizieranno il percorso di stage sapranno portare nelle aziende, oltre a forti competenze digitali, tenacia e tanta voglia di ripartire.
Le testimonianze dei nostri allievi dei master full time.
In questo momento di crisi senza precedenti chi si distinguerà in futuro sarà quello che sarà riuscito ad attuare politiche aziendali fuori dagli schemi. In una qualunque organizzazione simili procedure richiedono di mettere in campo competenze trasversali in grado di coinvolgere ogni area aziendale, in modo da costituire un fronte comune per combattere le difficoltà che riserva il futuro. In questo senso il master CUOA e in articolare il Master in Gestione d’Impresa è in grado di trasmettere ai propri studenti la capacità di analizzare l’azienda nel suo insieme e a sviluppare in pensiero critico ma al tempo stesso creativo.
Edoardo Agugiaro
Sto vivendo questo periodo di fine master e di quarantena forzata con un po’ di frustrazione. Già al termine del percorso di studi al Cuoa non vedevo l’ora di mettere in pratica i numerosi concetti che mi erano stati trasmessi, e questo rinvio forzato non ha fatto altro che aumentare questo mio desiderio di “mettere alla prova” quanto appreso negli ultimi mesi.
Credo che, alla ripresa dei lavori, lo scenario per le aziende sia drasticamente mutato; e di conseguenza questa modifica radicale andrà a incidere anche sui lavoratori. Ritengo quindi che oltre alle competenze tecniche, specialmente in questo periodo, per le aziende possa essere importante trovare all’interno delle proprie organizzazioni persone flessibili, che si sappiano adattare, cogliere le nuove sfide e risolvere i problemi legati alla perdita economica che è conseguenza di questo virus.
Andrea Boscaini
In questo particolare momento storico, anche noi studenti del master full-time in Business Innovation stiamo vivendo i primi assaggi di smart-working. Dopo un primo momento di scetticismo iniziale, stiamo prendendo confidenza con questa nuova modalità e stiamo portando avanti lezioni e progetti. E’ sicuramente un sistema di apprendimento diverso, che richiede concentrazione, molta flessibilità e capacità di organizzazione. Per portare avanti i lavori di progetto abbiamo riscontrato la necessità di una buona coordinazione e soprattutto capacità di adattarsi a un sistema comunicativo nuovo, non più face-to-face ma filtrato da uno schermo, in cui ancora di più è fondamentale il rispetto e concedere ad ognuno lo spazio per esprimersi senza sovrastarsi. Confidiamo di trarre da questo momento di difficoltà degli insegnamenti e sviluppare queste competenze che ci fanno vivere al meglio questa situazione e potremmo sfruttare anche una volta entrati in azienda.
Giulia Bon
Le Aziende, anche quelle in attività, stanno vivendo un momento a dir poco delicato. Grazie al CUOA, oltre ai contenuti dei singoli corsi, abbiamo sviluppato diverse capacità trasversali che ci permetteranno di affrontare questa situazione e il rientro in azienda.
In particolare, credo che ora le principali skills da applicare siano l’adattamento e la resilienza. Non abbiamo modo di dare un diretto contributo all’azienda che ci ha selezionati per il processo di stage, ma possiamo sfruttare il tempo a nostra disposizione aggiornandoci su ciò che accade e i trend del momento. Grazie alla capacità di analisi sviluppata e allenata grazie ai singoli corsi del Master e ai project work abbiamo la possibilità di comprendere e sfruttare le notizie che troveremo. Pertanto una volta rientrati quello che potremo fare sarà da un lato cercare di capire con l’azienda se le informazioni reperite potranno essere utili, dall’altro dovremo applicare tutto ciò che abbiamo appreso circa il lavoro in team, l’intelligenza emotiva e l’intelligenza linguistica.
Eliana Lamore
Durante questa situazione difficile e di disagio, sto cercando di trarre tutti i benefici e vantaggi possibili in maniera tale da essere pronta a ripartire nel momento in cui si potrà tornare alla normalità. Penso che riuscire a far fronte a questi problemi sia un modo per sviluppare capacità nuove e innovative di risoluzione di situazioni problematiche e di difficoltà. Ho sicuramente sviluppato nuove skills riguardo la capacità di adattarsi o lavorare da remoto. Penso che a livello aziendale possa essere un’ulteriore risorsa la possibilità di poter lavorare con un giovane che anche in questo momento è stato in grado di non mollare ma di reagire e sfruttare le opportunità che ogni crisi comunque mette in luce. Questo periodo si sta dimostrando una sfida non solo a livello personale ma anche lavorativo e sicuramente metterà in luce ancora di più le potenzialità e la voglia di rivalsa di ognuno di noi.
Francesca Marani
In queste settimane di quarantena la cosa che più sto apprezzando è il tempo.
Il tempo mi sta consentendo di fare molto cose che fino a prima, per scuse o per mancanza effettiva dello stesso, non riuscivo a fare. Sto leggendo, studiando, praticando attività fisica, cucinando, ho molto tempo per parlare con la mia famiglia e i miei amici, sto crescendo. Quando tutto tornerà alla “normalità”, credo che noi giovani, se siamo stati capaci di sfruttare questo momento tragico al meglio, saremo capaci di portare nelle aziende tante capacità teoriche unite a una grande voglia di ripartire e di risollevare il nostro Paese. Le vecchie generazioni stanche e stremate da questa terribile situazione, troveranno in noi la forza e la carica per ripartire e per tornare ad essere più forti di prima. Sarà finalmente il nostro turno di sostenere “gli anziani” nella rinascita del nostro Paese e di dimostrare quanto valiamo.
Giorgia Margarit
A fronte degli ultimi importanti avvenimenti, penso che le aziende avranno molto su cui lavorare una volta che questa situazione si potrà finalmente considerare conclusa. Credo che mai come prima d’ora avranno bisogno di rigenerarsi e di ripartire con una marcia in più per sostenere e difendersi dalla crisi che hanno visto in questo periodo. La leva più importante che dovranno valutare siamo Noi, i giovani. Questo perché possiamo portare e apportare quei cambiamenti necessari alle varie attività per ripartire. Abbiamo voglia di lavorare, di migliorare il sistema, di farci valere e di aiutare chi è disposto ad accettare che la nostra generazione è dentro un’era in cui la pratica “lì fuori” deve andare a braccetto con la pratica online e immateriale che, soprattutto in Italia, deve ancora sbocciare del tutto. Inoltre, noi giovani abbiamo nuove conoscenze recentemente apprese grazie a percorsi di studio in essere o appena terminati, potendo garantire alle imprese quello che si può chiamare “l’ultimo aggiornamento” disponibile. Chi non scaricherebbe l’ultimo aggiornamento per far funzionare bene il proprio dispositivo?
Nancy Martellozzo
L’assoluta emergenza che stiamo vivendo oggi, dovuta al COVID-19, ci sta ponendo di fronte ad una condizione estrema. Questa può essere definita come l’evento più segnante la nostra recente storia, in particolare, per la prospettiva che ci viene evidenziata. La guerra contro il “nemico invisibile” sta sfiancando il sistema economico a cui abbiamo fatto normalmente riferimento e ci sta facendo vivere una nuova crisi. Il termine “crisi” però, dal latino crisis e dal greco krísis ‘scelta/decisione’, ci pone di fronte a delle responsabilità e ci riporta ad un ragionamento: agire o non agire? E soprattutto, come agire? La storia ci insegna, come anche la Cina recentemente, che ogni grande cambiamento può portare grandi opportunità. In particolare, la nostra condizione, quella di giovani al termine del proprio percorso di formazione, è tra tutte l’ideale poiché possiamo assumerci queste responsabilità con la giusta grinta e volontà e, allo stesso tempo, con tanto desiderio di metterci in gioco. Le aziende ed i modelli di business sono in via di stravolgimento ed abbiamo la possibilità di renderci pionieri delle scoperte che ci condurranno a nuovi modi di operare e, più in generale, ad una nuova era. Agire oggi significa, nella speranza di trovare delle vere occasioni, potersi lanciare in una realtà dove, diversamente da prima, le opportunità si rivelano addirittura maggiori! Ci viene data la possibilità di poter dare nell’immediato un vero e proprio supporto alla realtà che ci vorrà accogliere. Questo perché, se con coraggio si deciderà di essere attivi e non passivi, si avrà la possibilità di entrare a far parte di quel gruppo di persone nelle quali oggi chi si sente in difficoltà pone le speranze.
Alberta Meneghini
I giovani sono da sempre risorse essenziali in ogni realtà aziendale. Possono infatti apportare freschezza al sistema e hanno conoscenze digitali necessarie e utili nel fronteggiare una nuova era in cui il digitale è diventato fondamentale. In particolare, il nostro percorso di master rappresenta una possibilità per le aziende di assumere risorse qualificate e motivate che, credendo fortemente nel concetto di gruppo di lavoro, diventano parte di un’impresa con la propensione e soprattutto la capacità di esprimere tutto il proprio potenziale. Inoltre, avendo vissuto in prima persona quella che è la digital transformation, abbiamo avuto la possibilità, o meglio, la fortuna di toccarla e acquisirla nel nascere non avendo quindi il bisogno di studiarla in modo teorico per capire di cosa si tratti.
Sara Moro
In questo periodo di quarantena sto facendo del mio meglio per sfruttare il tempo a disposizione: ripasso il programma, leggo libri e faccio esercizio fisico. Tutto questo perché le aziende vorranno flessibilità, proattività e capacità di adattamento quando torneremo alla normalità, soprattutto da parte dei giovani.
Nicolò Pellegrini
Dopo questo periodo ciò che le aziende si aspettano sono giovani attivi e flessibili, in grado di rispondere velocemente ai cambiamenti e di adattarsi in maniera proattiva a situazioni inaspettate e impreviste.
Sara Pennacchia
La presente situazione quasi surreale è sicuramente difficile da gestire ma solo da situazioni di crisi possono nascere nuove idee e soluzioni. Personalmente credo che noi giovani possiamo aiutare le aziende ad affrontare la presente situazione grazie alle ottime capacità di adattamento e problem solving, sia attraverso le conoscenze apprese ma anche grazie alla nostra capacità di reagire velocemente ai cambiamenti.
Sabrina Politino
Durante questo periodo io e i miei compagni, oltre alle lezioni online, cerchiamo di organizzarci il lavoro di ripasso per poi essere pronti quando torneremo a scuola. Una volta tornati alla normalità gli studenti potranno apportare alle aziende nuove conoscenze e capacità che in altri casi magari non si sarebbero sviluppate come per esempio il saper fronteggiare una situazione d’emergenza e il saper utilizzare nuovi strumenti digitali.
Anna Chiara Rigo
Dopo questo periodo di quarantena, mi sento così piena di speranze, per vedere cosa accadrà alla nostra società, ma soprattutto all’economia del nostro paese. Sono fiduciosa che quando tutto questo finirà ci saranno nuove sfide, sia a livello lavorativo che d’istruzione. Personalmente mi sento ancor più motivata di quanto ero prima ad entrare nel mondo del lavoro per dare il mio contributo alla società, visto anche le nuove abilità di Smart working acquisite in questo periodo e tempo per poter rivedere concetti appresi durante il master, per trovarsi il più preparati possibili quando ci si potrà rincontrare in aula per poi iniziare il percorso di stage in azienda.
Aurora Scattolin
La quarantena mi ha dato modo di imparare a riorganizzare i miei pensieri. Nella vita di tutti i giorni siamo presi da molteplici impegni e non riusciamo mai a fermarci un momento per pensare “sto facendo quello che realmente mi piace?” O “come posso migliorare il mio lavoro?”. Imparare a fermarsi da la possibilità alle persone di focalizzarsi di più su stessi e quindi capire dove ci si può migliorare.
Anna Zambonin
L’azienda ripartirà da una situazione difficile in cui si prospetta un rallentamento della domanda dei mercati esteri, che ora pesano per l’80% del fatturato, e nel breve periodo sarà molto più difficile e costoso utilizzare la leva del viaggio come strumento che gli area manager possiedono per presentare al rivenditore prodotti e novità, cosa su cui l’impresa ha sempre puntato prima del blocco causato dal virus. In questo momento l’azienda deve pensare alla strategia commerciale da applicare nella ripartenza, e sicuramente le competenze apprese al master mi potranno aiutare a proporre idee al team decisionale e a supportarne il processo di validazione. Ora l’azienda ha l’opportunità di concentrarsi maggiormente sul territorio italiano, compiendo viaggi commerciali e recuperando una parte del fatturato perso all’estero. Per quanto riguarda i clienti esteri, i commerciali potranno presentare i prodotti e mantenere i contatti tramite videochiamate ed email, puntando a contattare più rivenditori possibili e sollecitando gli ordini. Un’opportunità è data anche dalla vendita diretta dei prodotti su marketplace come Amazon, un canale che non è mai stato utilizzato e che potrebbe portare a grandi volumi. La pandemia ci ha fatto toccare con mano la fragilità globale del nostro sistema economico, politico e sociale. Tutto questo ha già portato il consumatore a fare molta più attenzione alla sostenibilità dei prodotti, dal punto di vista economico, sociale ed ambientale. Per questo penso che l’azienda dovrà incorporare nella sua strategia questo insegnamento e trasformarlo in un’opportunità di crescita del valore e della competitività del marchio e dei suoi prodotti.
Nicola Zaupa