La situazione economica post-pandemia mostra i segnali di un cambiamento strutturale: perpetuare modelli di business e soluzioni organizzative esistenti è controproducente. Diego Campagnolo, direttore scientifico di MBA Imprenditori di CUOA Business School, prova a spiegare perché intervenire con sistematicità e coerenza su strategia e organizzazione sia essenziale.
Il periodo storico che stiamo vivendo pone chi guida le imprese di fronte a sfide nuove. La novità risiede nel fatto che il contesto economico che sta emergendo dalla pandemia hai i contorni di quello che gli studiosi definirebbero un cambio strutturale (structural break). Un cambio strutturale è una discontinuità che azzera (o ridimensiona) vantaggi competitivi consolidati e al contempo crea nuovi fattori critici di successo diversi da quelli precedenti.
Durante il lockdown abbiamo sperimentato nuovi modi di relazionarsi e nuove forme di creazione di valore (pensiamo ai prodotti e servizi che abbiamo acquistato in modalità home delivery). Le tecnologie digitali sono entrate stabilmente (se già non lo fossero prima) nel modo di vivere, studiare e lavorare. Le imprese hanno adottato soluzioni organizzative con le quali prima avevano avuto, nella migliore delle ipotesi, solo qualche frequentazione (pensiamo allo smart working nel senso pieno del significato), sono state costrette a rivedere piani e budget appenaapprovati e a stabilizzare le relazioni lungo la filiera. Nonostante una parte di questi cambiamenti sia stata dettata dalla condizione di emergenza, è ragionevole attendersi una discontinuità rispetto a prima. In epoca di discontinuità è irragionevole (e controproducente) perpetuare strategie e modelli di business che si reggono su assunti divenuti obsoleti.
Le imprese hanno bisogno di ancorare la ripartenza su basi nuove cogliendo le opportunità di apprendimento che l’esperienza del lockdown ha creato. I piani strategici del rilancio non dovrebbero limitarsi a rivedere le ipotesi alla base delle stime di crescita che erano state formulate prima dello scoppio della pandemia ma dovrebbero riconsiderare le fondamenta strategiche e operative dell’impresa. Da un lato valutare se e quanto vision, mission e logiche di creazione di valore siano ancora attuali, dall’altro se struttura organizzativa e processi decisionali siano efficaci nel garantire contemporaneamente velocità di reazione e integrazione tra le parti. Strategia e organizzazione alimentano gli anticorpi della resilienza. Ripartire da qui per pianificare il rilancio darà maggiore probabilità che l’effetto sia coerente con lo scopo (bounce-forward, scatto in avanti) e non semplicemente un ritorno su livelli precedenti (bounce-back).
Autore: Diego Campagnolo, Direttore scientifico di MBA Imprenditori e Professore Associato di Organizzazione Aziendale all’Università di Padova
4 giugno 2020