Un proverbio inglese cita “Birds of a feather flock together” gli uccelli con le stesse piume volano assieme e sta a indicare che persone con le stesse caratteristiche o interessi tendono a stare insieme, a cercarsi e a instaurare relazioni. La somiglianza genera connessione. Questo principio – il principio omofilia – mette in rete legami di ogni tipo, inclusi matrimonio, amicizia, lavoro, consulenza, sostegno, trasferimento di informazioni, scambio, amicizia e altri tipi di relazione.
Questo accade nel mondo fisico, nelle interazioni quotidiane e lavorative ma anche nel mondo online, dei social media, dove immensi dataset di relazioni di natura pubblica sono facilmente collezionabili, aggregabili e disponibili all’analisi grazie a numerosi strumenti o software specifici.
La Social Network Analysis, affiancata ai più tradizionali strumenti di social media analytics, può aiutare a mettere ordine e a razionalizzare questo enorme volume di informazioni e identificare le comunità più interessanti, gli argomenti più condivisi, gli opinion leader e analizzare i diversi aspetti dell’engagement all’interno dei social media.
La Social Network Analysis è metodologia utile anche per comprendere l’organizzazione aziendale; per individuare chi sono gli individui chiave, cruciali all’interno dei flussi di comunicazione; chi è percepito come leader, innovatore o agente di cambiamento; quali sono i sottogruppi informali e quanto sono integrate le differenti funzioni e reparti aziendali.
In ambito organizzativo un’enfasi eccessiva è stata storicamente riservata all’organizzazione formale, lo scientific management modello di successo dello scorso secolo mostra i suoi limiti quando ci si trova ad affrontare un contesto diverso da quello in cui l’organizzazione in generale, gli organigrammi, i flussi e le procedure codificate sono stati progettati.
Infatti la produttività del lavoro dipende più dalla soddisfazione dei bisogni sociali di ciascun membro del gruppo, cioè dallo sviluppo di relazioni sociali emotivamente gratificanti sul piano personale, che non dai meccanismi controllabili a livello organizzativo. Ciò comporta che si sviluppino regolarmente all’interno delle organizzazioni anche gruppi informali che rappresentano il modo in cui il lavoro viene veramente svolto.
Ma come rilevare questa rete di relazioni?
Esistono due diverse modalità che non si escludono a vicenda ma che anzi possono essere utilizzate in momenti diversi e per obiettivi diversi: ONA attiva e ONA passiva.
L’ONA attiva si implementa attraverso un survey online, in cui i dipendenti indicano con chi interagiscono in base a una serie di metriche informali.
La seconda invece sfrutta l’impronta digitale del dipendente (digital footprint) attraverso l’analisi dei metadati da fonti di dati passive, da una varietà di strumenti di collaborazione, come ad esempio email aziendali e canali di social media interni.
Nel caso di ONA attiva i dati da analizzare non esistono e vengono ottenuti dalle risposte al survey, in caso di ONA passiva i dati preesistono e sono testimonianza indiretta e riflesso delle azioni e interazioni nei compiti e nei ruoli quotidiani che le persone eseguono e interpretano in azienda.
La Social Network Analysis nella sua accezione online o la Organizational Network Analysis, riferita al mondo delle organizzazioni aziendali possono quindi offrire delle interessanti alternative metodologiche e analitiche, in grado di offrire risposte o spunti di approfondimento che solo la prospettiva relazione è in grado di rilevare e suggerire.
Autore: Alessandro Zonin, Faculty Member CUOA Business School
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