La definizione più classica di Supply Chain fa riferimento alla gestione, pianificazione ed esecuzione relativamente a flussi di materiali e di informazioni.
La Supply Chain è infatti evoluta negli anni, passando ad avere un perimetro riferito esclusivamente alle attività logistico distributive, fino a coordinare anche l’immensa mole di informazioni che, ricevute dai clienti, fluiscono lungo tutta la catena di fornitura, in entrambe le direzioni.
La gestione del flusso di informazioni è fondamentale in quanto le catene di fornitura sono sempre più complesse, sempre più globalizzate, interconnesse e gestiscono una mole di dati sempre maggiore e di ogni tipo.
Inoltre, nell’ultima decade e grazie all’avvento degli acquisti on-line, dei big data e della blockchain, la velocità dei mercati globali è cresciuta in modo esponenziale e la gestione dei flussi economici delle aziende è sempre più importante per la loro “salute finanziaria” e operativa.
In quest’ottica, essendo la Supply Chain l’ente legittimato alla gestione trasversale dei processi end-to-end in modo integrato tra clienti e fornitori, è stata de facto investita anche della responsabilità di gestire il coordinamento dei flussi economico-finanziari.
Con il termine “Supply Chain Finance” si intende l’insieme di soluzioni che consentono a un’azienda di finanziare il proprio Capitale Circolante.
Parliamo di “cash flow”, ossia di flussi di cassa e quindi non solo di magazzini ma anche di crediti, debiti e rispettivi termini di pagamento.
In Italia i tempi di pagamento dei debiti commerciali sono estremamente lunghi, attestandosi su un valore medio di circa 130 giorni, contro una media europea di 65 giorni, aumentando di conseguenza l’esposizione finanziaria complessiva.
Si rendono quindi necessarie delle modalità di accesso a liquidità alternative, che siano più flessibili e anche adeguate a piccoli importi.
I benefici del Supply Chain Finance sono di diverso tipo: economici, finanziari (riduzione di scorte e crediti commerciali), strategici (riduzione del rischio di fallimento di attori critici e/o strategici virtuosi ma finanziariamente deboli), di efficienza nei processi lungo tutta la Supply Chain e di opportunità di business per chi opera nel settore finanziario e non solo.
Esistono sostanzialmente due categorie principali di soluzioni riconducibili al Supply Chain Finance: le pratiche collaborative (VMI, Consigment stock) e gli strumenti finanziari di finanziamento del cash flow come il Factoring (Reverse o non) o Inventory Finance.
Negli ultimi anni inoltre, a parte le pratiche più classiche, sono nati strumenti molto innovativi che stanno riscontrando un interesse enorme da parte del mercato come il Dynamic discounting, il Reverse factoring evoluto o addirittura “marketplace” extrabancari, basati su piattaforme tecnologiche indipendenti che consentono a terze parti con disponibilità di capitali (istituzioni finanziarie, imprese ma anche singoli investitori) di acquistare fatture, secondo un meccanismo di asta tra diversi possibili acquirenti.
Autore: Gianluca Sperone, docente JobLeader Supply Chain Planning & Control, percorso di specializzazione dell’Executive Master Operations & Supply Chain Management
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