In un contesto caratterizzato dalla crescente necessità di tutela dei patrimoni familiari e aziendali lo strumento del Trust costituisce una soluzione potenzialmente idonea e flessibile a supporto della pianificazione del passaggio generazionale d’impresa, della gestione di partecipazioni societarie nel contesto della realizzazione di operazioni straordinarie aziendali.
Per far luce su alcuni aspetti distintivi del Trust e per comprenderne le opportunità a tutela del patrimonio familiare e aziendale, ne abbiamo discusso con Andrea Baroni, Partner di Capital Trustees.
Come trova applicazione l’istituto giuridico del Trust in Italia?
L’istituto del Trust ha trovato pieno riconoscimento in Italia grazie alla ratifica della Convenzione dell’Aia del 1985, che ne ha consentito l’applicazione nel nostro ordinamento grazie all’utilizzo di leggi straniere come quelle di derivazione anglosassone, non esistendo ad oggi una legge regolatrice italiana sullo strumento.
Quali sono le caratteristiche tecniche di funzionamento del Trust?
Con il Trust, il disponente si spossessa completamente di uno o più beni, affidandoli a un Trustee affinché li gestisca nell’interesse dei beneficiari da lui designati, o per il perseguimento di uno scopo specifico e meritevole di tutela.
Il Trustee è dunque la persona fisica o giuridica, scelta convenzionalmente sulla base di un rapporto di fiducia, tenuta ad amministrare il fondo in Trust secondo le regole dettate dal disponente nell’atto di Trust. Al Trustee potrà essere eventualmente affiancato un guardiano con funzioni di monitoraggio e assistenza tecnico-operativa.
Il disponente di norma nomina come beneficiari i propri eredi, individuandoli nominalmente o per categorie nell’atto di Trust; egli potrà però scegliere anche soggetti estranei alla famiglia o legati da vincoli affettivi non formalizzati.
In particolare, nell’atto di Trust il disponente potrà predisporre preventivamente un programma di utilizzo dei beni, ma in un’ottica di flessibilità rispetto a scenari e necessità emergenti, descrivendo con previsioni più o meno di dettaglio le modalità con le quali i beneficiari traggono vantaggio dai beni del fondo in Trust. Essi potranno per esempio ricevere in distribuzione i beni del fondo ed i redditi derivanti da questi, oppure goderne tramite comodato.
Quali sono i vantaggi e le opportunità legate all’utilizzo del Trust?
Gli aspetti tecnici illustrati, difficilmente riscontrabili in altri strumenti di pianificazione patrimoniale, rendono lo strumento particolarmente idoneo a gestire relazioni e rapporti patrimoniali familiari, specialmente nel caso di successioni e passaggio generazionale d’impresa.
Oltretutto, la programmaticità può essere un elemento fondamentale anche qualora il disponente imprenditore voglia attuare strategie per il raggiungimento di scopi specifici in ambito aziendale o in un contesto di detenzione di partecipazioni societarie.
Altro aspetto peculiare del Trust è la segregazione patrimoniale, che assicura, a seguito del conferimento dei beni in Trust, la loro separazione rispetto a quelli del disponente, del Trustee e dei beneficiari. L’insieme di beni così definito non sarà esposto agli eventi personali dei soggetti coinvolti nella struttura del Trust, e sarà posto al riparo da eventuali contese legali, oltre che da possibili pretese da parte dei loro creditori.
Grazie alla segregazione, il Trust dunque si presta particolarmente a tutelare beni destinati al soddisfacimento dei bisogni familiari, oppure legati alla famiglia e caratterizzati da un interesse storico e ambientale, come nel caso di imprese agricole o immobili dal valore culturale.
L’estremo grado di protezione patrimoniale offerto dal Trust è infine un fattore interessante per categorie di individui quali i professionisti, che tramite l’esercizio della propria attività sono quotidianamente esposti a rischi di tipo reputazionale e patrimoniale, e che dunque necessitano di strumenti di pianificazione che prevengano la dispersione del proprio patrimonio personale.
Autore: Andrea Baroni, Partner di Capital Trustees, Faculty Member CUOA Business School
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