a cura di Stefano Tasselli *
Alla domanda “Quanti di voi pensano di essere creativi?” fatta in apertura di incontro, le mani alzate sono generalmente poche, vuoi per non apparire presuntuosi o, al contrario, per il: “non sono nemmeno bravo a disegnare”. Alla stessa domanda, posta in uscita dall’aula, le mani alzate appartengono alla totalità dei partecipanti. Che è successo in quelle ore? Autosuggestione? Motivazione estrema? Un corso di disegno? Nah! Si è semplicemente “molestata” la propria intelligenza! E ci si è resi conto che la capacità di generare idee originali (creatività) è una caratteristica che appartiene a tutti gli esseri pensanti e può essere sviluppata e allenata.
Creatività è inventare, sperimentare, crescere, assumersi dei rischi, rompere regole, fare errori e divertirsi.
Pochi gli ingredienti necessari: un cervello (da mettere in rete e in condivisione); un certo numero di saperi e di competenze; tanta curiosità e coraggio quanto basta. Ingredienti di cui siamo in possesso, ma che utilizziamo in maniera inadeguata.
In particolare il nostro cervello, che di per sé è una “macchina” potente e molto “smart”, viene spesso mortificato dal nostro rifugiarci dietro a routine confortevoli. La consuetudine è la peggior nemica della creatività ed il pensiero “abbiamo sempre fatto così” è un killer infallibile verso ogni forma di originalità. Malauguratamente, in condizioni di alta instabilità, le routine sono sempre meno confortevoli e sempre più spesso dobbiamo “inventarci qualcosa” per mantenere la competitività. Ed eccoci tutti in viaggio alla chiassosa ricerca dell’innovazione, questa formula alchemica di cui spesso si ignora il reale e semplice significato: “innovazione è il rendere profittevoli le idee originali”.
Le idee originali sono la materia prima del processo e, dunque, la creatività è determinante per avere successo.
E dovrà essere sempre quel cervello, con quelle stesse conoscenze, sfidando quelle stesse routine, a condurci nei territori vantaggiosi. Ma lo dobbiamo forzare. Dobbiamo portarlo, a volte con l’inganno, ad elaborare in maniera insolita i dati esistenti. Nulla sarà più faticoso! Ma nulla sarà più entusiasmante dello sfidare la propria intelligenza.
Alcuni principi ben definiti (rompere il paradigma, sfidare i paradossi, esplorare la multisensorialità), un processo articolato con oltre 200 strumenti operativi a disposizione e tanta disciplina consentono un’efficace gestione del “laboratorio delle idee”, a cui è affidato il compito di fornire le “scintille” per l’innovazione.
Sì, avete letto bene: disciplina! Può sembrare un paradosso che un’operatività priva di condizionamenti e sganciata dalle regole ricorrenti (routine) e, dunque, libera debba essere assoggettata ad una qualsivoglia forma di disciplina, ma è indispensabile. Nel laboratorio si lavora in maniera strana, rumorosa e divertente, ma con estremo rigore e con tanto impegno!
L’unico posto in cui “successo” viene prima di “sudore” è … il dizionario!
* Docente CUOA corso JobLeader Innovation Management