a cura di Emanuela Zaltron *
Parto dall’annosa domanda che ognuno di noi avrà fatto o sentito almeno una volta nella vita: “Leader si nasce o si diventa?”. La buona notizia alla quale sono giunti molti studiosi contemporanei di Leadership è che Leader si diventa!
La notizia meno incoraggiante è che abbiamo delle caratteristiche personali che ci rendono più o meno predisposti a questa competenza. Ci sono due fattori determinanti che possono riuscire a mutare le nostre abitudini e i nostri tratti caratteriali, scavalcando convinzioni limitanti, che ci portiamo appresso: la motivazione personale, che ci spinge a metterci in gioco, e l’immagine che vogliamo cambiare di noi stessi.
Chi è davvero il Leader e quali caratteristiche deve avere per essere efficace?
Di tutte le numerose teorie riconosciute dalla comunità scientifica, desidero soffermarmi sulla definizione offerta da Thomas Gordon, psicologo clinico, che ha fondato e diretto l’Effectives Training Associates:
“I leader efficaci sono capaci di scatenare il potenziale produttivo delle persone e utilizzare la capacità produttiva del gruppo”.
Il Leader è pienamente consapevole delle proprie capacità e sa come usare queste doti per raggiungere obiettivi precisi. Deve, però, essere credibile per poter avere seguaci. Deve, inoltre, saper riconoscere e soddisfare i bisogni dei collaboratori e dei colleghi per incoraggiare l’autostima nei componenti del proprio gruppo e facilitare la comunicazione e la collaborazione tra di loro. Secondo Gordon, pertanto, il Leader efficace deve saper essere specialista del compito e della produttività, ma, allo stesso tempo, specialista delle relazioni e delle risorse umane, usando in modo equilibrato e sensato intelligenza razionale e intelligenza emotiva, sapendo riconoscere, da un lato, i bisogni dell’azienda, dall’altro, i bisogni dell’individuo.
Se si considera che ogni azienda ha un’identità squisitamente diversa a seconda delle persone che la guidano e che ci lavorano, la sfida si fa necessariamente ben complessa.
Cosa può spingere un manager a mettere in atto un cambiamento così dispendioso, tanto da uscire dalle proprie zone di comfort per riconoscersi e affermarsi come Leader efficace?
Ho avuto il piacere di trovare più risposte a questa domanda, lavorando, attraverso una partnership di coaching, con gli allievi neo diplomati della 6^ edizione del Master in Lean Management di Fondazione CUOA.
Ciò che ha accomunato il percorso da loro affrontato sono stati la volontà di mettersi in discussione in prima persona e il forte desiderio di offrire un valore aggiunto personale nel compito, non facile, di guidare le persone verso il cambiamento snello e nell’essere portatori delle tecniche e degli strumenti Lean, che questo master ha offerto loro.
Sono, quindi, partiti da loro stessi per arrivare agli altri.
Tutti gli allievi hanno voluto lavorare su competenze di natura trasversale, con il desiderio di indagare le sfere personali, che hanno un impatto diretto nelle loro performance professionali.
Abbiamo fissato dei singoli obiettivi di sviluppo, partendo dall’analisi delle competenze personali di ciascuno a inizio master. Dopo aver fissato con consapevolezza i propri punti di forza, abbiamo lavorato sulla necessità di affrontare le aree di miglioramento individuale. Ancora, abbiamo trasformato stati d’animo e paradigmi depotenzianti in risorse e opportunità per costruire dei piani d’azione in grado di rendere fattivo quel “fare la differenza”.
Dopo un anno di lavoro ho, quindi, potuto verificare se esiste una relazione diretta tra le competenze manageriali maggiormente incrementate alla fine del master, rilevate attraverso un’analisi finale dedicata, e gli obiettivi di lavoro da loro affrontati attraverso il percorso di coaching individuale: è emersa una relazione diretta. Le competenze su cui questa risulta essere più significativa hanno a che fare, in particolare, con tre dimensioni: la consapevolezza del sé, la gestione del sé e la gestione delle relazioni.
Queste aree hanno accolto dei percorsi di sviluppo riguardanti specificatamente: la fiducia in sé stessi, la consapevolezza emotiva, l’orientamento al risultato, l’iniziativa, la leadership ispiratrice, la comunicazione, l’influenza, la gestione dei conflitti.
Per citare uno dei successi condivisi da uno degli allievi: “Il riconoscimento più bello che ho avuto? I miei colleghi mi hanno riconosciuto Leader informalmente prima ancora che formalmente”.
Loro stessi, quindi, si sono resi consapevoli che qualcosa è cambiato irreversibilmente, grazie a tutto il bagaglio di esperienza maturata attraverso il master. Certo, il lavoro più duro si racchiude nella capacità di alimentarlo e sostenerlo, portando questo cambiamento a nuova evoluzione, consolidando le nuove abitudini esercitate e non smettendo mai di fissarsi ambiziosi obiettivi.
* Coach e Competency Analyst, Competency Development Center CUOA,
Custom Program Advisor, CUOA Lean Enterprise Center