Tra le tante analisi e valutazioni rispetto agli accadimenti della finanza degli ultimi 15-20 anni probabilmente il tema dell’educazione finanziaria è uno di quelli più rilevanti, ma al tempo stesso poco approfonditi. Parliamo di un gap di cultura finanziaria del risparmiatore, che ha avuto un’incidenza negli accadimenti della finanza, non solo negli ultimissimi anni, ma anche in tante altre vicende (basti pensare ad esempio ai famosi bond argentini dei primi anni 2000).
Il gap di cultura finanziaria ha motivazioni precise e antiche, a partire dalla scuola che non ha mai dato grande peso a tale conoscenza.
L’Italia ha sempre avuto un sistema bancocentrico, con un rapporto strettissimo tra risparmiatori, imprese e banche. Nel giro di pochi anni siamo passati dalla fiducia quasi cieca verso il sistema bancario a una situazione di freddezza e sospetto. Le banche, che nel nostro immaginario hanno rappresentato istituzioni credibili e di fiducia che avrebbero tutelato e garantito i nostri risparmi, si sono oggi trasformate, in molti casi, in organizzazioni considerate poco trasparenti e ambigue.
Ma come possiamo tentare di guardare con fiducia al mercato e agli investimenti e provare a dialogare in modo razionale e non emotivo con gli attori del mondo della finanza?
Le vicende recenti ci insegnano che le uniche leve valide sono la cultura, la consapevolezza e la conoscenza delle logiche che governano i mercati finanziari e il funzionamento dei prodotti finanziari.
Per muoversi in questo campo con maggiore serenità e poter confrontare in modo consapevole con un gestore di banca o un promotore finanziario è opportuno padroneggiare alcune informazioni di base rispetto ai principi della finanza e al mondo della consulenza finanziaria.
Non è necessario conoscere complesse formule di matematica finanziaria o statistica.
Occorre, al contrario, possedere la conoscenza dei principi fondamentali della finanza: i concetti di rischio e rendimento, il significato dell’investimento in azioni, il concetto di fondo comune di investimento, il valore della diversificazione, il disegno della pianificazione previdenziale ecc.
Avere chiari concetti e principi è già un passo avanti significativo che può consentire al risparmiatore di dialogare con cognizione di causa con il gestore e il promotore, ponendo le domande opportune per capire cosa andiamo a firmare nei contratti.
Il CUOA, a partire dal 18 settembre, cercherà di fornire un contributo concreto e di valore in questo ambito, attraverso un ciclo di 4 incontri, dal titolo “CULTURA FINANZIARIA E SCELTE DI INVESTIMENTO”. Gli incontri illustreranno la normativa di base che regola il mondo della consulenza finanziaria, i diversi strumenti di investimento (caratteristiche, funzionamento) e di previdenza e i principi fondamentali per poter costruire un portafoglio finanziario.
Gli incontri si svolgeranno nel tardo pomeriggio, dalle 17.30 alle 19.30, per favorire la partecipazione a tutti gli interessati (professionisti, imprenditori, investitori privati).