di Federico Rossi – Sintesi Comunicazione*
Non può esistere sostenibilità ambientale e sociale senza sostenibilità economica.
Non può esistere sostenibilità economica senza sostenibilità ambientale e sociale.
Ovvero la sostenibilità non è solo una questione etica ma è – soprattutto – una questione di business, di competitività e di durabilità nel tempo di un progetto imprenditoriale.
Alla base della sostenibilità c’è uno spostamento del fine ultimo aziendale: dalla sola remunerazione del capitale investito alla distribuzione di valore e benessere condiviso tra tutti gli stakeholders.
Una rimodulazione delle relazioni con tutti i portatori di interessi finalizzata all’aumento dell’efficienza legata anche a una reale compartecipazione e condivisione tra i vari attori.
Un nuovo paradigma che, quindi, modifica anche i rapporti tra azienda, mondo finanziario e sistema del credito.
Una portata rivoluzionaria che oggi va ben oltre i classici indici di borsa come il Dow Jones Sustainability World Index che, dal 1999, include le 2500 aziende leader nel mondo nel campo della sostenibilità e che valuta le performance finanziarie delle compagnie mondiali che seguono principi sostenibili.
Una portata rivoluzionaria che va oltre le dimensioni e la categoria merceologica e diventa elemento di valutazione per finanziatori e banche della bontà di un business plan in quanto letta come elemento fondante della business continuity.
Un’azienda sostenibile presenta oggi vantaggi competitivi sempre più evidenti in quanto risponde a un’evoluzione di un mercato che – per spinta normativa o per semplice evoluzione degli stili di vita e di consumo – domanda sempre più sostenibilità.
Un’azienda sostenibile non solo impatta meno sull’ambiente, ma di fatto presenta cicli di produzione più efficienti con saving operativi spesso molto significativi legati sia a una migliore gestione dei processi e delle risorse sia a una migliore gestione del ciclo di vita grazie a un approccio circolare che punta – fin dalla progettazione – non solo a ridurre ma a recuperare gli “sprechi” produttivi.
Un’azienda sostenibile sviluppa con i propri collaboratori un rapporto improntato non solo all’etica, alla trasparenza e al rispetto reciproco, ma basato anche sulla valorizzazione delle persone e sul benessere condiviso e diffuso.
Un’azienda sostenibile sviluppa una catena del valore forte ed efficiente soprattutto a monte con i propri fornitori.
Per tutti questi motivi, di fatto, un’azienda sostenibile presenta ex-ante degli elementi di sviluppo e di business continuity più consistenti rispetto alle altre imprese.
Da qui l’attenzione del mondo finanziario che, anche tramite appositi indici di rating, tende sempre più a premiare questo tipo di aziende.
Un esempio fattivo di quest’attenzione è l’orientamento del Fondo per l’Innovazione Finlandese che non solo si è limitato a mappare le realtà virtuose del paese, ma sempre più premia le aziende che si caratterizzano per lo sviluppo e l’implementazione di attività realmente sostenibili e “circolari”.
In questo filone si inserisce la visita studio organizzata da CUOA Business School in Finlandia.
*Partner operativo del progetto Economia Circolare