Una lezione forte quella di coach Dan Peterson ai giovani talenti del CUOA: parlate poco e ascoltate molto. Cercate di cogliere il meglio, di arricchirvi e nutrirvi di tutto ciò che arriva da chi lavora con voi. I vostri compagni di squadra sono una ricchezza senza fine.
Nel ripercorrere una serata di emozione, di gioia e soddisfazione per i nostri 61 diplomati Master Full Time, ci piace condividere alcuni passaggi forti, per stimolarci ad aprire la mente.
Potente e catalizzante, coach Peterson ha trascinato tutti, giovani e meno giovani, in un viaggio alla scoperta della motivazione e ha rotto un paradigma, bloccato il respiro quando ha dichiarato: “rubate tutto quello che potete rubare”. Mutuando un pensiero di Pablo Picasso “gli artisti mediocri copiano, i geni rubano”, Coach ha messo in primo piano l’importanza della dimensione relazionale, del confronto e della collaborazione: l’altro da sé come più grande opportunità di crescita, come fonte inestinguibile di apprendimento.
Nella sua grande esperienza di allenatore di primarie squadre di basket, coach Peterson ha imparato i veri driver del successo di un team e li ha condivisi con i giovani CUOA: “State per affrontare non il lavoro, ma le persone, il quoziente umano. Fate domande: il punto interrogativo funziona meglio dell’esclamativo. Parlate poco e ascoltate molto. Ricordatevi di ringraziare: riconoscere gli altri, questo è fare squadra, sarete ripagati”.
E un invito: “La squadra richiede sacrificio, date una mano. E se di una squadra volete o dovrete essere leader, ricordate sempre che un grande coach esige, esige tanto, ma non alza mai la voce e ispira fiducia. Siate semplici, la semplicità è fondamentale”.
E un augurio, facendo un bel riferimento alle sue lontanissime origini Cherokee, usando proprio la semplicità della lingua dei segni degli indiani d’America: “Spero che il grande spirito sia sempre con voi, spero ci siano raggi di sole nel vostro cuore e che riusciate sempre a sconfiggere i vostri nemici”.
Ritroviamo il potere delle parole del Coach Peterson anche nella consapevolezza e nella determinazione che i giovani talenti neo diplomati hanno condiviso in una serata ricca di emozione alla fine di un percorso intenso, che non è solo apprendimento, ma è esperienza di vita.
“Siamo diventati amici. Compagni di viaggio, di una esperienza totalizzante. Abbiamo scelto il CUOA per salpare. Abbiamo imparato ad avere rispetto reciproco, onestà intellettuale. Sappiamo affrontare le sfide, sappiamo accettare fallimenti e fatiche. Ora possiamo davvero cambiare il mondo. Ci piace pensare a noi stessi come alle perle del futuro. Siamo chiamati a guardare lontano. Grazie CUOA”.
“I momenti, il primo giorno, la paura di non essere all’altezza, la paura di non aver fatto la scelta giusta: quante cose abbiamo vissuto. Il master è resilienza, è non abbattersi, è capire che è meglio un no giusto che un sì sbagliato. Avremo spesso un carico di forse, un carico di dubbi, ma una scelta è una scelta. Torneremo allo start tante volte, una cosa è certa però. Quello che abbiamo imparato al CUOA rimane”.
“Può un master cambiarti la vita? Sì, abbiamo scelto di investire sul nostro futuro. Dobbiamo affrontare il cambiamento, al di sopra delle aspettative. Il CUOA ci ha dato le basi, dicendoci che è solo l’inizio. Il master ci ha unito, siamo legati in modo speciale. Siamo cresciuti. Grazie a chi ci ha sostenuto nel nostro viaggio”.
E cosa faranno ora i nostri allievi?
Le strade sono aperte per loro: il 74% è già stabilmente collocato in azienda, il 26% sta completando il percorso di stage collegato al master, con prospettive di inserimento. E sono solo all’inizio!