Affrontare la complessità significa spostare l’attenzione dai contenuti del pensiero alle modalità del pensare. Barbara Chiavarino, Faculty Member Area Imprenditorialità, analizza cosa significhi imparare a pensare e come farlo in squadra.
La scuola, e ancora prima la famiglia, sono i luoghi in cui apprendiamo contenuti, assimiliamo norme non scritte, formiamo le percezioni soggettive che ci accompagneranno nella vita, elaboriamo le strategie che si consolideranno in abitudini reattive e modelli non sempre adeguati.
Nei sistemi complessi, in cui si intessono relazioni familiari ed esigenze aziendali, la capacità di scegliere in quale modo pensare prima che cosa pensare, è cruciale per il successo dell’impresa e il benessere della famiglia.
Edward De Bono, stella internazionale della ricerca sullo sviluppo delle capacità di invenzione e creatività, ha coniato il termine pensiero laterale per identificare questa capacità. La possiamo definire come la capacità di osservare una situazione da diverse angolazioni, attivando modalità identificabili e condivisibili con altri.
Le modalità sono quelle che De Bono stesso illustra attraverso la metafora dei Sei cappelli per pensare. Ogni capello individua una qualità del pensiero.
- Cappello Verde – lussureggiante come la vegetazione naturale; è la modalità della creatività, in cui si sospende il giudizio e si pensa a ruota libera, scevri dalle connessioni causa-effetto e dalla logica del noto
- Cappello Bianco – richiama la neutralità, il rimando ai dati disponibili. Guarda le informazioni, controlla la loro veridicità e verosimiglianza (i fatti sono presunti o reali?). Cerca le lacune nella conoscenza e cerca di colmarle o di tenerne conto. Analizza le tendenze passate, estrapola dati dall’esperienza.
- Cappello Giallo – come il colore richiama il sole, è la modalità dei “costruttori”. Si evidenziano i vantaggi, i valori, le opportunità e le risorse. Abbraccia una visione allargata, ha un orizzonte di medio-lungo periodo per considerare gli impatti futuri delle decisioni di oggi
- Cappello Nero – è la modalità con cui si valutano i rischi, ci si chiede perché idee e approcci potrebbero non funzionare, quali i loro punti deboli e ostacoli. Non è il cappello del pessimismo, perché alla individuazione dei rischi segue la loro valutazione e l’identificazione delle strategie per eliminarli o mitigarli.
- Cappello Rosso – dà voce alle emozioni, a come ci si sente. Così facendo, si evita di pensare sempre in modalità reattiva e sotto lo scacco di emozioni che si cercano di negare nell’illusione di poterle evitare o controllare. Crea motivazione e senso di appartenenza.
- Cappello Blu – è correlato al controllo dei processi, alla redazione dell’agenda, alla sintesi rispetto alle decisioni da intraprendere. È il cappello della leadership.
Dietro un’apparente semplicità, i cappelli di De Bono applicati con rigore scientifico, e insieme spirito di esplorazione e gioco, sono uno strumento potente per guidare i gruppi a trasformarsi in un’orchestra in cui, ciascuno con la propria specificità, si impara non solo a suonare il medesimo spartito, ma anche a creare un’interpretazione comune e distintiva.
Quando a sviluppare questa capacità è una famiglia imprenditoriale allora può accadere che dall’orchestra sinfonica -con i posti assegnati e una certa staticità- si passi all’orchestra jazz. E questa è tutta un’altra musica.
Autrice: Barbara Chiavarino, Faculty Member CUOA Business School
22 marzo 2021