a cura di Francesco Gatto*
Uno dei freni alla crescita dell’impresa è rappresentato, in diversi casi, anche dalla presenza di un management non sempre adeguato rispetto alle sfide che le aziende sono chiamate ad affrontare. Analizzando le risorse chiave del management emerge la necessità di valorizzare il contributo del CFO – Chief Financial Officer come figura sempre più decisiva a supporto della proprietà e/o dell’amministratore delegato.
Partendo da questa convinzione, il Club Finance (www.clubfinance.it) della Fondazione CUOA ha recentemente realizzato un’indagine su un campione di circa 100 aziende del middle market del Nordest, con l’obiettivo di rilevare la percezione del ruolo attuale e a tendere del CFO.
profilo attuale e modello a tendere di Fondazione CUOA
L’indagine, sviluppata attraverso la somministrazione di un questionario ai manager dell’area amministrazione, controllo e finanza, ha evidenziato chiaramente come il ruolo del CFO sia ancora visto in un’ottica prevalentemente finanziaria.
Per ogni categoria di attività riconducibile al ruolo del CFO è stato rilevato sia il profilo di importanza (da un livello “molto alto” a un livello “scarso”), sia il profilo di efficacia posseduto, con la medesima scala. Analizzando i profili di importanza delle diverse attività, un livello di importanza molto alto viene assegnato alla gestione dei flussi finanziari (60% del campione) e delle linee di finanziamento (56% del campione). Nel confronto “profilo di importanza – profilo di efficacia” emergono gap significativi, con particolare riferimento alle attività e ai processi di tipo strategico-direzionale. Ad esempio, rispetto al contributo del CFO nella definizione delle strategie e delle scelte di business, il 36% del campione assegna a tale attività un profilo di importanza “molto alto”, a fronte di un’efficacia percepita “molto alta” pari solo al 10%.
Un altro aspetto interessante della survey è la rilevazione di come il CFO ritiene di essere considerato dall’imprenditore. In base a tale punto di vista, l’imprenditore vede il CFO soprattutto come un partner finanziario (59% del campione), anche se comincia a manifestarsi un’attenzione non trascurabile rispetto al contributo in termini di analisi del business e delle performance (poco più del 40% del campione).
Infine, estremamente significativo è il confronto tra la definizione che esprime il ruolo attuale e a tendere del CFO. Attualmente, per il 30,8% del campione il CFO è una figura che raccorda le diverse tipologie di informazioni per l’analisi delle performance e il supporto alle scelte di business; sempre attualmente e per il 38,5% è una figura che governa i flussi finanziari. Lo scenario cambia radicalmente da qui a 5 anni: per il 78% del campione è una figura destinata a coordinare e raccordare le diverse tipologie di informazioni per supportare le scelte strategiche e di business. Lo scenario ipotizzato non intende mettere in discussione le competenze tipiche (contabili, finanziarie, ecc.), che rimangono comunque imprescindibili per un CFO. Al contrario il CFO dovrebbe assumere una dimensione più manageriale, con un ruolo chiave nel processo di attuazione della strategia, con una capacità di prevedere e comunicare in modo convincente le conseguenze finanziarie del piano strategico.
Tale attività di analisi e osservatorio del mercato alimenta da anni la progettualità e l’offerta formativa della Fondazione CUOA nell’area finanza attraverso progetti formativi di alta qualificazione, tra cui un Executive Master in Finance, in avvio nel prossimo mese di ottobre.
*Responsabile CUOA Finance