di Paolo Gubitta, Università di Padova e CUOA Business School
Da quando le è stato assegnato l’appellativo di Influencer della Grappa, Francesca Bardelli Nonino è diventata un modello di riferimento per molte persone. Paolo Gubitta (direttore scientifico CEFab by CUOA)* propone una lettura originale di questa esperienza professionale, centrato sulle Family Business, di cui Francesca Bardelli Nonino è espressione.
Dal 2021, è entrata a far parte dei LinkedIn Influencer, un gruppo di imprenditori, accademici e manager selezionati in tutto il mondo ed è stata riconosciuta ufficialmente come Influencer della Grappa. Da quel momento, la 32enne Francesca Bardelli Nonino è diventata una delle figure emergenti nel panorama (per ora prevalentemente) italiano.
È lei stessa a dichiarare «questo nuovo titolo di influencer della grappa non è nato dall’oggi al domani, ma è frutto di un lavoro di 5 anni», per sottolineare il fatto che il tratto distintivo del suo mestiere è l’essere un lavoro ibrido, in cui la conoscenza dei produttivi e del prodotto si combinano e si integrano con sofisticate skill digitali e notevoli abilità relazionali e di comunicazione.
L’esperienza professionale di Francesca Bardelli Nonino offre spunti di interesse e occasioni di studio, che vanno oltre il fatto di essere la prima influencer della grappa al mondo.
Leadership al femminile
Non sfugge che Francesca proviene da una famiglia imprenditoriale che guida da sei generazione la Distilleria Nonino di Percoto, che nel 2019 è stata designata la Miglior Distilleria del mondo da Wine Enthusiast.
E non sfugge nemmeno che questa impresa sia una delle esperienze più riuscite di gender equality ante litteram.
E allora? La sua esperienza ci dice che le esperienze familiari, la frequentazione di un ambiente di lavoro in cui l’essere maschio o femmina non rileva ai fini delle scelte professionali, il potersi relazionare con esempi di leadership al femminile in famiglia (la nonna, la mamma, le due zie) lasciano benefìci segni.
Convivenze generazionali
Oggi in Nonino, convivono armonicamente tre generazioni, e questo è già di per sé una notizia. Se poi aggiungiamo che l’indiscussa e iconica leader femminile dell’impresa è Giannola, la nonna di Francesca, vien da chiedersi cosa sia stato fatto da Francesca, espressione della cosiddetta NextGen, per ottenere spazio decisionale e visibilità in tempi così rapidi, senza togliere nulla a nonna, mamma e zie.
E allora? Questa esperienza, come del resto dicono consolidati studi sulle imprese familiari, ci dice che quando la NextGen apporta conoscenze, skill e abilità relazionali che integrano il portafoglio del capitale umano familiare, non c’è resistenza che tenga e lo spazio in azienda si trova o viene creato dalle generazioni senior per quelle junior.
Una famiglia imprenditoriale per la cultura
Fa un certo effetto sapere che nella minuscola Percoto, nel lontano 1975, Benito e Giannola Nonino creano dal nulla il Premio Nonino, un riconoscimento in ambito culturale, letterario ed enogastronomico, che ha come scopo la valorizzazione della civiltà contadina, e che raggiunto vette di notorietà internazionale inimmaginabili.
Ma fa ancora più effetto vedere il video della proclamazione dei vincitori del Premio Nonino Quarantesimo Anno (era il 2015).
Chi puoi, lo guardi. Il momento clou di ogni manifestazione culturale è quello in cui, si sa, vengono comunicati i nomi di chi ha vinto. È la fase a maggior impatto e, in questo caso, a prendersi tutta la scena sono quattro donne della quinta (Antonella, Elisabetta e Cristina) e sesta (Francesca) generazione, con solo una comparsata dell’iconica Giannola.
E allora? Il passaggio generazionale in famiglia si fa anche mettendo le generazioni entranti nelle condizioni di esprimersi nei momenti che contano, grazie alla disponibilità delle generazioni al vertice a fare un passo di lato.
Prodotto e consumo responsabile
Comunque la si metta, la produzione di grappe e distillati rientra tra quelli che, per ragioni intuibili, vengono definiti «settori controversi e stigmatizzati». La famiglia Nonino associa da sempre il suo cognome al prodotto, facendosi implicitamente carico del promuovere un consumo responsabile del proprio prodotto.
Da questo punto di vista, ciò che sta facendo Francesca è il ripensamento dei canali di comunicazione, utilizzando le leve che oggi sono disponibili e che si integrano con quelle utilizzate sino ad ora, mantenendo alta l’attenzione sul consumo responsabile.
E allora? Quando una famiglia, come fa Nonino, si lega in modo indissolubile al proprio prodotto e, in qualche modo, lega la sua reputazione ai destini del prodotto in un settore controverso e stigmatizzato, siamo di fronte alla miglior assicurazione che farà il possibile sia per realizzare un buon prodotto sia per promuoverne il suo consumo responsabile.
*CEFab by CUOA è il Centro per l’Imprenditorialità e le Aziende Familiari